La Cgil va in pressing: «Lavoro, la sicurezza ha bisogno di regole»

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Venerdì 24 Maggio 2019, 05:04
L'EMERGENZA
FERMO «Ci troviamo ancora difronte ad un grave infortunio sul lavoro, che ci porta da tempo a denunciare gli scarsi investimenti sulla prevenzione e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro»: è quanto rimarca il segretario d'organizzazione e responsabile Salute e Sicurezza della Camera del lavoro della Cgil di Fermo Barbara Micheleic dopo l'incidente sotto il viadotto dell'autostrada a Porto Sant'Elpidio in cui è rimasto ferito un operaio. «Nonostante i dati ci dicano che gli infortuni nella provincia di Fermo siano in leggero calo nel 2018, da 1474 infortuni nel 2017 a 1459 infortuni nel 2018 (-1%) , reputiamo - riprende - che la strada da percorrere sia ancora lunga. A conferma di ciò apprendiamo appunto dell'infortunio di un lavoratore a Porto Sant'Elpidio, intento a svolgere il suo lavoro di manutenzione sotto il viadotto autostradale. Sembrerebbe che a causa della caduta di alcune tubature abbia riportato gravi lesioni agli arti superiori. Vicinanza al lavoratore ed alla sua famiglia, auspicando che i postumi dell'infortunio non saranno particolarmente invalidanti, quindi che possa ristabilirsi il prima possibile. Il rispetto delle normative, a partire dalla corretta applicazione del D.Lgs 81/08, è il principale presupposto per evitare che questi gravi episodi si verifichino, sottolineando che, la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori è responsabilità del datore di lavoro. Altresì fondamentale è procedere a verificare l'adeguatezza della formazione erogata ai lavoratori, quando effettuata, che non può e non deve limitarsi a mera formalità. La dignità di chi lavora passa attraverso il rispetto delle normative di legge , dei contratti , il giusto salario e la certezza di lavorare in sicurezza. La contrattazione aziendale, dove praticata, si è dimostrata un valido strumento nella valutazione del rischio e nelle conseguenti azioni volte a garantire la sicurezza dei lavoratori. Per questo insistiamo con le aziende nell'estendere la pratica concertativa, purtroppo con scarsi risultati nella nostra provincia. La salute delle persone, la salute dei lavoratori, viene prima di tutto, per questo è necessario lo sforzo di tutti, a partire dai datori di lavoro, dagli organi di controllo che vanno potenziati attraverso lo stanziamento di adeguate risorse ed in tal senso ci rivolgiamo alla Regione Marche».
r. f.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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