L'INTERVISTA
FERMO Piccoli, poco più che bambini. Eppure già avvezzi

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Venerdì 19 Luglio 2019, 05:04
L'INTERVISTA
FERMO Piccoli, poco più che bambini. Eppure già avvezzi all'alcol, compagno affezionato delle serate estive. Un fenomeno che allarma quello del binge drinking (bere tanto in pochissimo tempo), di cui abbiamo parlato con lo psicoterapeuta Giorgio Buccioni.
Spiagge piene di quattordicenni col bicchiere in mano, com'è possibile?
«Il motivo principale è l'ansia sociale da prestazione nell'interfacciarsi con l'altro sesso. Non a caso, il fenomeno riguarda anche le ragazzine. Prendendo in prestito le parole di un famoso regista, direi che, per questi giovanissimi, l'alcol è coraggio liquido che, però, ha tanti effetti collaterali».
Per esempio?
«Primo fra tutti l'aggressività, spesso neppure voluta. Il fatto è che sono talmente giovani che non sanno bere. Trangugiano, e gli effetti che ottengono il più delle volte sono indesiderati. Non è detto che vogliano ridursi in quelle condizioni, ma non riescono a regolarsi. Inoltre, biologicamente, non sono ancora in grado di smaltire bene l'alcol, perché non hanno gli enzimi utili a digerirlo».
Eppure vanno in giro da soli fino a notte fonda...
«È il risultato di quella che viene chiamata società dell' evaporazione del padre, intesa come funzione normativa non solo dei genitori ma anche delle istituzioni. I ragazzini hanno come imperativo il godimento assoluto e senza regole. Manca la funzione educativa del no».
Che si può fare?
«Lavorare sui genitori, reintroducendo la sofferenza educativa. I genitori fanno fatica a negare qualcosa ai figli, ma, senza no, una volta adulti, questi ragazzi non saranno in grado di condurre un'esistenza sana. Nella vita bisogna attrezzarsi alla frustrazione. Invece, oggi, i giovani non sanno soffrire e mancano di carattere per interfacciarsi socialmente».
È una fase passeggera?
«Se
riescono a superarla incolumi, sì. Ma il rischio che non ci riescano è altissimo, perché l'alcol ha tutta una serie di conseguenze. Abusarne anche solo una volta può essere fatale. Se ce la fanno, crescendo, si attrezzeranno alla vita e, sentendosi più solidi psicologicamente, riusciranno a farne a meno».
fra. pas.
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