L'EMERGENZA
FERMO Divisi da un vetro. Quello di una portafinestra o dello schermo

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Venerdì 20 Novembre 2020, 05:04
L'EMERGENZA
FERMO Divisi da un vetro. Quello di una portafinestra o dello schermo di un telefonino. Vicini eppure lontani dai loro famigliari, per la seconda volta nel giro di pochi mesi. Neanche il tempo di riassaporare il piacere di stringere una mano cara, che le case di riposo del Fermano hanno dovuto risigillare le porte. Niente visite da dopo l'estate, quando, la maggior parte, aveva ripreso a far incontrare, con tutte le precauzioni, ospiti e parenti. Poi, è arrivata la seconda ondata e le nuove restrizioni. Che, per fortuna, stanno lasciando il Covid fuori. Dopo il focolaio di settembre nella casa di riposo privata di Sant'Elpidio a Mare, dove si contagiarono in 18 tra anziani e operatori e un'ospite morì, nelle strutture del Fermano non si sono più registrati contagi. Sotto controllo la situazione alle Gaetanine di Porto San Giorgio, dove ad aprile s'era sviluppato un piccolo focolaio con quattro casi. Finora, ospiti e personale venivano sottoposti a tampone una volta al mese. Da poco, sono passati a quelli rapidi, ogni quindici giorni.
Il comportamento
«Dobbiamo essere consapevoli del comportamento da tenere all'esterno. Quando le nostre ospiti potranno tornare alla vita di prima dipende solo da noi che stiamo fuori», dicono dalla casa di riposo. Dove le anziane, adesso, incontrano i famigliari su appuntamento e attraverso un vetro. «Alcune sono molto tranquille. Ai parenti che le congedano dicono che stanno bene. Il problema è per i famigliari che possono sentirsi in colpa perché vorrebbero incontrarle, ma non possono», spiegano. Incontri divisi da una vetrata anche al Sassatelli di Fermo, dove, per adesso, non ci sono stati contagi e dove, in questi giorni, sono arrivati anche alcuni ospiti di un'altra casa di riposo. Qui è la psicologa a prendere gli appuntamenti per le visite, che si tengono due volte a settimana. Per sentirsi, attraverso il vetro, ospiti e parenti usano i cellulari. È lo schermo del telefonino a mantenere in contatto con le famiglie anche gli anziani della casa di riposo di Francavilla d'Ete. «Il rischio non lo portano gli ospiti, ma i lavoratori che escono. Per questo, non possiamo mai abbassare la guardia», spiegano dalla Fondazione Didari, che gestisce la struttura.
Gli effetti negativi
Ma la lontananza prolungata dai propri cari può avere effetti negativi sugli anziani. Da qui la decisione di assumere un addetto alle videochiamate, quattro volte a settimana. «Per gli ospiti spiegano dalla casa di riposo è fondamentale per mantenere un contatto. Anche se non sono abituati e ci chiedono spesso perché possono vederli in video e non di persona». È notizia di ieri che, con un accordo con il gruppo Kos, la Regione ha opzionato altri cinquanta letti nella Rsa di Campofilone, destinati a pazienti post-acuti. Sempre ieri, l'Area vasta 4 ha deciso di bloccare, dal 1° dicembre, i ricoveri nelle strutture extraospedaliere del Fermano. Il provvedimento riguarda il reparto di cure intermedie di Montegiorgio e le Rsa di Amandola, Petritoli e Montegranaro.
La scelta
L'unica eccezione sarà per «gli utenti privi di qualsiasi sostegno familiare, per i quali non sono individuabili altre soluzioni assistenziali adeguate». La decisione fanno sapere dall'Av 4 deriva «dalla difficoltà, a partire dal mese prossimo, di garantire la disponibilità di personale infermieristico» e si accompagna «alla rivalutazione delle condizioni sociosanitarie dei pazienti che, se ne permetteranno la gestione a domicilio, tramite supporto dell'assistenza domiciliare integrata, saranno dimessi». La novità non riguarda le Cure intermedie di Sant'Elpidio a Mare, dov'è in corso la riconversione in Rsa Covid per pazienti post acuti.
Francesca Pasquali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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