L'ECONOMIA
FERMO L'impatto del Coronavirus si è fatto sentire nel Fermano,

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Lunedì 12 Aprile 2021, 05:08
L'ECONOMIA
FERMO L'impatto del Coronavirus si è fatto sentire nel Fermano, 70 imprese manifatturiere in meno da un anno a un altro ma, dopo il colpo iniziale, il tessuto regge. Non c'è stato il crollo che si paventava dall'esplosione della pandemia a oggi. Il peggio potrebbe venire ma non è il caso di fare gli uccelli del malaugurio. Con il perdurare della linea chiusurista (anche se è cambiato il vento e novità positive sono in arrivo) si profilerebbe il fallimento di metà delle imprese. Sarebbe lo scenario peggiore con il quale si rischierebbe di fare i conti nei prossimi mesi. Per il momento i numeri raccontano una provincia non in salute ma resistente, che in questa fase galleggia. Non chiude bottega, è in un limbo. Non si lavora e non si pagano gli stipendi, si ritardano i pagamenti di affitti, bollette, mutui, si vive in una bolla, nella condizione dell'attesa.
I dati
Al 31 dicembre 2019 (i dati sono della Camera di Commercio) erano 18.199 le attività economiche attive. Nel calderone mettiamo manifattura (3.600), costruzioni (2.116), commercio all'ingrosso e al dettaglio (4.105), servizi alloggio e ristorazione (1.023), agenzie di viaggio (459). Al 31 dicembre 2020, dopo 10 mesi di convivenza con il virus, le imprese attive in provincia di Fermo erano 18.129. Tra il 2019 e il 2020 sono state falcidiate 70 realtà. Drammatico il calo della manifattura, passata da 3.600 a 3.523 attività, con una perdita di 77 imprese. Guardando il dato legato al turismo, alloggio e ristorazione, si scopre che sono invece aumentate, passando da 1.023 a 1.053 con un + 30 dovuto non all'aumento degli alberghi ma all'incremento di piccole strutture come i bed & breakfast. In un momento di perdita di lavoro e d'incertezza molti avranno convertito la seconda casa in campagna, destinandola all'ospitalità. Anche le agenzie di viaggio e noleggio sono passate da 459 a 466.
Le città
In tutto ciò il capoluogo di provincia accusa il colpo minore. Tra la fine del 2019 e la fine del 2020 il Comune di Fermo è passato da 3.321 a 3.312 attività. Una perdita minima. Analizzando il prima e il dopo Covid vediamo cosa dicono i dati. Si tratta di mettere a confronto i numeri al 29 febbraio 2020 e al 28 febbraio 2021. L'anno scorso c'erano 18.044 attività, quest'anno 18.039. Una variazione trascurabile. Andiamo a considerare quelle più in sofferenza, manifattura e turismo, vediamo che l'anno scorso a fine febbraio le piccole e medie imprese attive erano 3.567 mentre quest'anno nello stesso periodo erano 3.485. C'è un 82, è questo il punto di caduta. Per l'alloggio e la ristorazione siamo passati da 1.020 attività a 1.058 con un + 38. Curiosando tra le attività artistiche sportive e d'intrattenimento si scopre che al 29 febbraio 2020 erano 265 e sono passate a 258 il 28 nel febbraio 2021. Una diminuzione irrisoria, che potrebbe essere dovuta a fusioni di società.
I fallimenti
Anche la tabella dei fallimenti sorprende in positivo: sono stati 4 a dicembre 2019 e 1 l'anno seguente a fine anno; 7 a febbraio 2020 e 3 quest'anno a fine febbraio. Idem per le procedure concorsuali, passate da 7 del febbraio 2020 a 3 quest'anno. Non ci sono ancora i dati al 31 marzo ma da questi evidenziati si capisce che, dopo la prima caduta della manifattura, i sopravvissuti stanno reggendo la crisi. La speranza è che se ne esca il prima possibile perché la resistenza, per sua natura, è a tempo determinato.
Sonia Amaolo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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