IL GALA
FERMO Prima bagnata, prima fortunata. Gocce di pioggia punteggiano il

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Domenica 10 Novembre 2019, 05:04
IL GALA
FERMO Prima bagnata, prima fortunata. Gocce di pioggia punteggiano il pavimento del foyer del teatro dell'Aquila. Ombrelli che si chiudono in fretta e gli ospiti che scemano dentro. Tradizione rispettata, ieri sera, nonostante il tempaccio. Eleganza di rito, ma senza ostentazione. Il gotha fermano riunito per la prima dell'opera. La Turandot di Pier Luigi Pizzi. Nero di ordinanza per le signore, ma non sono mancate le eccezioni. Il prefetto Vincenza Filippi arriva in abito carta da zucchero. Decolleté inzuppate ticchettano verso l'ingresso. Pellicce e giacconi tirati fuori di corsa dagli armadi fanno comodo con i dieci gradi di fuori.
Il clima
Dentro, però, il clima è caldo, Tra un prosecco e qualche tartina, sfilano i volti noti della politica e dell'economia, istituzioni e forze dell'ordine. La prima è la prima, vietato mancare. Sorrisi e foto di rito. Per qualche istante i carabinieri in alta uniforme rubano la scena. Gente comune si mescola a personaggi più o meno conosciuti, È tornato prima apposta dalla trasferta toscana il sindaco Paolo Calcinaro. Non è voluto mancare a un appuntamento che non è solo una serata di gala. È orgoglioso dei numeri che da qualche anno fa il teatro, della gente che lo riempie a ogni serata. «Avere tutti questi spettacoli con nomi così importanti dice significa far vivere e far conoscere la città e il suo teatro che è un vero motore. Dare l'abitudine di vivere il teatro è un'emozione reale che rimane ai cittadini non solo fermani». E, infatti, a vedere la Turandot sono arrivati da tutta la provincia e oltre. Sold out il teatro. Alle 21.15 si alza il sipario. L'allestimento di Pizi non delude. Scenografia semplice dove a dominare è il rosso. L'effetto è ipnotico. La storia della principessa di ghiaccio salvata dall'amore commuove. L'atto unico emoziona. Alla fine il pubblico è entusiasta. «Classe e qualità», per l'assessore alla Cultura Francesco Trasatti che davanti al teatro pieno parla di «un risultato ottenuto con costanza e impegno. Un lavoro di squadra che ogni anno ci porta a migliorare e ad aggiungere qualcosa. Il pubblico risponde perché è trattato con affetto, è coccolato. Quello della città e non solo, perché questo non è il teatro di Fermo, ma di un territorio».
fr. pas.
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