IL CORONAVIRUS
FERMO Negozi chiusi prima di Natale? L'ipotesi avanzata in queste

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Sabato 17 Ottobre 2020, 05:04
IL CORONAVIRUS
FERMO Negozi chiusi prima di Natale? L'ipotesi avanzata in queste ore per contenere i contagi sta mettendo in allarme i commercianti del Fermano. Ancora immersi in un anno da dimenticare sotto ogni punto di vista, di rinunciare agli incassi del periodo più fruttuoso proprio non vogliono sentir parlare. Per ora, appunto, si tratta solo di una proposta che, però, pare stia prendendo sempre più piede. L'idea sarebbe di chiudere i negozi a fine novembre, massimo ai primi di dicembre. Una serrata di un paio di settimane, per far tornare l'auspicio la situazione sotto controllo, per poi riaprire a ridosso delle feste, dando il via allo shopping natalizio. «Se così fosse, andrebbe ko un intero comparto che, già da mesi, sta vivendo una situazione molto delicata».
I timori
Non nasconde la preoccupazione l'assessore al Commercio di Porto San Giorgio, Valerio Vesprini. Sul fronte acquisti, nel Comune costiero, gli ultimi non sono stati anni facili. Perché, forse più di altri ha sofferto, e continua a soffrire, di un cambio epocale. Con centri commerciali e shopping online che rendono sempre più difficile la vita dei negozianti al dettaglio e con le serrande che si abbassano una dopo l'altra. Poi è arrivato il Covid e ha complicato tutto. «C'erano difficoltà importanti già prima spiega Vesprini , dovute a un cambio sociale nel modo di fare acquisti. La chiusura dei tre mesi ha inferto un pesante stop alle attività commerciali. Nel periodo della riapertura alcune hanno retto bene, altre hanno retto, altre ancora non hanno recuperato i giorni di chiusura. La gente adesso è impaurita. Il clima non è sereno e gli acquisti passano in secondo piano. Già il settore è messo male. Chiudere in quel periodo sarebbe drammatico». Da qui l'appello a Regione e Stato a non lasciare soli i commercianti, altrimenti «tanti, purtroppo, chiuderanno o andranno in grosse difficoltà». «La situazione è difficile. I danni del virus sotto l'aspetto commerciale li vedremo tra tre quattro o anni. Il settore vive alla giornata. Con le sanificazioni, le spese fisse sono aumentate, mentre i ricavi diminuiscono. Chiudere sotto Natale sarebbe drammatico», aggiunge l'assessore.
I rischi
Il rischio di dover rinunciare ai regali da mettere sotto l'albero, però, c'è. Se e quando i negozi chiuderanno dipenderà dai contagi. Fare previsioni, al momento, sarebbe azzardato. Il timore di andare incontro a una nuova serrata e, per di più, in un periodo cruciale per il commercio, toglie il sonno ai negozianti, che ancora faticano a riprendersi dai mesi di lockdown. Senza contare il rischio che, una volta riaperti, la gente si fiondi nei negozi per recuperare il tempo perso, vanificando il senso delle chiusure.
La lettera del Comune
Aspettando di sapere se dovranno davvero preoccuparsi, i commercianti di Porto Sant'Elpidio, ieri, hanno ricevuto una lettera dal Comune. L'ha inviata l'assessora al Commercio, «per dimostrare solidarietà per l'ultimo Dpcm e massima disponibilità da parte nostra». «Ritengo e spero che quella delle chiusure prenatalizie sia un'ipotesi molto remota, l'ultima delle restrizioni da mettere in atto in caso di necessità. Come Comune spiega l'assessore al Commercio, Emanuela Ferracuti , come fatto durante il lockdown, siamo pronti a venire incontro ai commerciati, se questa dovesse essere la decisione che il governo metterà in campo. Ma tutti auspichiamo che non sia così». I commercianti fanno gli scongiuri. Quelli elpidiensi, assicura l'assessora, rispettano le regole. «Basta accedere ai locali per vederlo», dice. Come Porto San Giorgio, anche Porto Sant'Elpidio d'estate vive di mare. Nei mesi freddi, però, gli affari si spostano al chiuso.
Ragionare insieme
«Chiudere i negozi nel periodo natalizio spiega Ferracuti significherebbe vedere azzerati incassi che pesano. Stavamo facendo ragionamenti con i commercianti per fare qualcosa tutti insieme sul Natale. In questi giorni abbiamo frenato tutto per capire come muoverci e cosa sarà possibile organizzare. C'era tutta la loro disponibilità a ragionare insieme, per richiamare gente da fuori e incentivare il commercio. Non ci fermeremo. Faremo incontri con le associazioni di categoria per monitorare la situazione. Da parte dell'amministrazione ci sarà massima la collaborazione».
Francesca Pasquali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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