Gli studenti si dividono sui vaccini ai maturandi «L'idea è buona, anzi no»

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Mercoledì 26 Maggio 2021, 05:04
IL PROGETTO
FERMO Si dividono, i maturandi, sul vaccino anti-Covid. Dai prossimi giorni, alcune regioni apriranno alle vaccinazioni per i ragazzi del quinto superiore. Un progetto che continua a far discutere e che coinvolge il popolo dei ragazzi pronti anche quest'anno ad affrontare un esame in formato ridotto, con una sola prova orale. Ma un progetto che non dovrebbe riguardare, almeno fino a quanto è stato deciso finora, le Marche, dove si dovrebbe proseguire la campagna di vaccinazione per fasce d'età. Ma già gli studenti del Fermano si spaccano, fosse anche soltanto sull'idea.
Le posizioni
Alla maggior parte dispiace dover aspettare ancora chissà quanto. Altri, invece, non sembrano avere troppa fretta di vaccinarsi. C'è chi ha paura di rubare una dose a chi ne più bisogno e chi teme che, senza vaccino, partire, quest'estate, non sarà tanto facile. Chi il vaccino lo farebbe solo per proteggere i nonni che sono a casa e chi non vede l'ora che arrivi il suo turno per riassaporare la normalità persa. Insomma, le posizioni sul tema sono assai diversificate. In generale e con i dovuti distinguo, i favorevoli sono più dei contrari. Chiara Pacella, ad esempio, il vaccino l'ha già fatto. Frequenta il quinto Liceo linguistico Calzecchi Onesti e fa la volontaria alla Croce Azzurra. Per quello, è stata vaccinata in anticipo rispetto ai coetanei. «Ma l'avrei fatto comunque assicura , soprattutto per proteggere le persone più fragili, a partire dai miei genitori».
I malati
La pensa diversamente la compagna di classe Andrea Salvato. Che, la sua dose, la lascerebbe agli anziani o ai malati. «Il vaccino riduce i sintomi del virus ragiona la ragazza , che già nei giovani sono meno importanti. Per questo, preferirei lasciare il mio a chi ne avesse più bisogno e aspettare il mio turno, visto che noi giovani siamo meno a rischio». «Se mi venisse data la possibilità, penso che lo farei subito. Sarebbe un passo in più verso il ritorno alla normalità», dice Gaia Lelli del Liceo classico Caro. «Più persone si vaccinano e meglio. Farebbe bene a tutti, soprattutto all'economia del Paese», prosegue. Rimpallati, per due anni, tra scuola e casa e privati di ogni valvola di sfogo, i maturandi guardano all'estate come a una meta agognata. Il conto alla rovescia è già partito da un pezzo e la maggior parte non vede l'ora di chiudere i libri, riposarsi e, magari, partire. «Il vaccino? Lo farei. Così, quest'estate, potrei andare all'estero», dice Mattia Malintoppi dell'Iti Montani. La pensa allo stesso modo Stella Frattari del Liceo scientifico Calzecchi Onesti. «Quest'estate, vorrei finalmente partire. Se fosse l'unico modo per riuscirci, lo farei», spiega. «E, poi, aggiunge noi giovani siamo quelli più a contatto con gli anziani. Sarebbe anche un modo per proteggerli».
La chiosa
«Prima ce lo fanno e meglio è, anche se sarebbe meglio dare la priorità alle persone più a rischio», il commento invece della compagna di classe Michela Romagnoli. Che è un po' anche il pensiero di Diego Senzacqua, del Montani, che chiude la carrellata sui ragazzi ormai alle prese con le ultime settimane in classe: «Il vaccino dice è l'unico modo che abbiamo per uscire da questa situazione e tutelare chi ci sta intorno».
Francesca Pasquali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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