«Giuseppe ora è distrutto ha ricordi molto confusi»

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Mercoledì 23 Maggio 2018, 05:04
IL DELITTO
PORTO SANT'ELPIDIO «Giuseppe è distrutto, frastornato, non si capacita del gesto che ha commesso. Ha ricordi confusi di quei momenti». Così l'avvocato Carlo Brugnoli, legale di Giuseppe Valentini, l'autore dell'omicidio nei confronti dell'ex moglie nel primo pomeriggio di lunedì. Questa mattina al tribunale di Fermo si terrà l'udienza di convalida dell'arresto. La decisione è in mano al gip Marcello Caporale. «Aspettiamo le parole dell'avvocato Parliamo di una situazione al limite, per le condizioni fisiche e psicologiche, per l'età del mio assistito. Ci sono molteplici aspetti da considerare. Conosco il giudice come una figura retta, ma anche attenta agli aspetti umani. Vediamo quali saranno le valutazioni».
Sentito da carabinieri e pm
Il 78enne imprenditore edile in pensione è stato ascoltato nel pomeriggio di lunedì, poche ore dopo il delitto, dai carabinieri e dal pm, per poi raggiungere il carcere. «Conosco Giuseppe da diversi anni, una persona perbene, un grande lavoratore che ha messo la famiglia al primo posto, un uomo mite che non si è mai comportato in maniera violenta, anzi ha fatto di tutto per risolvere in modo pacifico la fine del rapporto con la moglie, tanto da comprare per lei, all'epoca del divorzio, un appartamento dove la donna andò ad abitare».
Ha chiesto aiuto a un medico
I comportamenti di Valentini, nei giorni e addirittura nei minuti precedenti l'omicidio, andavano in direzione totalmente opposta ad un epilogo di sangue. Spuntano, almeno a detta del legale, due particolari significativi. «Qualche giorno prima, probabilmente sabato scorso, si era recato con la sorella della vittima a visionare alcune strutture di accoglienza per valutare se fossero adeguate per ospitare l'ex moglie fa sapere Brugnoli . Poco prima di esplodere quei colpi che hanno ucciso la signora Marchionni, Giuseppe ha telefonato ad un medico suo parente, il dottor Alberto Viozzi, per farsi consigliare uno psichiatra a cui rivolgersi per far visitare la donna. Pur essendosi lasciato con la moglie da ben 30 anni, durante i quali i rapporti erano stati minimi, aveva accettato di accoglierla in casa, su richiesta della figlia, preoccupata per le condizioni di salute della donna. Il suo comportamento va in direzione opposta al fatto di sangue che si è poi consumato, stava facendo di tutto per aiutarla. Poi, nemmeno mezzora dopo, è arrivato un momento di blackout, di buio, che anche lui fatica a spiegarsi».
Le relazioni dopo il divorzio
Dal divorzio, tra Giuseppe e Silvana le relazioni erano state minime, magari solo per condividere momenti conviviali con figli e nipoti, poco altro. Poi lo stato di salute della donna li ha portati a tornare sotto lo stesso tetto. «Giuseppe si era ricavato un mini appartamento, lasciando il resto della costruzione ai figli continua il legale . Viveva da solo. Tornare a condividere gli stessi spazi ha portato al ritorno di quelle incompatibilità che li avevano portati a divorziare molti anni prima. Sono tornati comportamenti spinti dalla gelosia, talvolta ossessivi, specie se si considera lo stato dell'uomo, di età avanzata e con seri problemi fisici. Giuseppe mi ha detto che quelle parole che sentiva ripetersi continuamente dall'ex moglie lo colpivano come coltellate. Ad un tratto ha perso la testa e in quel momento di blackout è capitato ciò che a chiunque lo abbia conosciuto appare come un comportamento assolutamente incredibile». Questa, almeno, la tesi della difesa. Resta la tragedia di una vita spezzata. L'ennesimo femminicidio di una catena troppo lunga.
Il fucile semiautomatico
Quel fucile semiautomatico, uno dei tre che Valentini deteneva regolarmente in casa, era inutilizzato da tempo. «Non andava a caccia ormai da 30 anni, anche a causa di problemi fisici alle braccia che gli rendevano difficoltosa questa attività. Ora si dedicava alla pesca, che praticava ancora, quasi tutte le domeniche». Un altro hobby era la frequentazione della bocciofila, dove si recava abitualmente. Non quel giorno. E chissà, forse una banale partita a carte avrebbe potuto evitare il tragico episodio. «Di solito, all'ora in cui ha sparato all'ex moglie, Valentini si recava a giocare con alcuni amici conclude l'avvocato Brugnoli Lunedì si sentiva stanco e non ci è andato, è rimasto a casa, voleva riposare. Poi è successo ciò che tutti sappiamo».
Pierpaolo Pierleoni
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