«Giro di vite sugli abusivi servono nuove strategie»

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Domenica 18 Agosto 2019, 05:04
IL CASO
FERMO Sempre meno vu cumprà sulle spiagge fermane. I venditori abusivi che, fino a qualche anno fa, assediavano la costa propinando merce di ogni tipo, sono sempre di meno. Spariti tatuatori e massaggiatori che, oltre a esercitare clandestinamente la professione, mettevano a rischio la salute dei bagnanti.
La differenza
Se, a Lido di Fermo, il carretto stracolmo di costumi fa ancora su e giù per la battigia, a Porto San Giorgio gli abusivi sono calati di netto. L'aggressione, mercoledì scorso, subita da un vigile urbano che stava effettuando controlli ha riacceso i riflettori sul problema. Che si è sì ridimensionato, ma non è sparito. Da un paio d'anni la situazione è migliorata. L' Estate sicura del ministro Salvini sta dando i suoi frutti. I fondi distribuiti ai Comuni per contrastare il fenomeno si sono trasformati in maggiori controlli e sequestri di merce contraffatta. A beneficiarne, l'anno scorso, era stato Porto Sant'Elpidio. Quest'anno è toccato a Porto San Giorgio. «Soprattutto sulla spiaggia dice Maria Teresa Scriboni, referente di Confcommercio Marche Centrali per il Fermano , il calo è molto evidente. Ce ne siamo accorti già l'anno scorso, ma soprattutto quest'anno. Però è goccia in un oceano, perché il fenomeno è esteso, radicato e difficile da gestire. Per uno che viene fermato, ne arrivano dieci. Siamo consapevoli che è molto dura, ma le forze dell'ordine, a cui va il nostro plauso, si sono ben organizzate. Come associazione, siamo molto dispiaciuti per quello che è successo al vigile che era in spiaggia a fare il proprio lavoro».
L'altro elemento
Dall'aggressione di mercoledì è emerso anche un altro elemento. Che gli abusivi si sono organizzati. Nascondono il grosso della merce e vanno a rifornirsi ogni volta che restano senza. Così, se vengono beccati, possono scappare più velocemente, ma soprattutto non perdono tutto il materiale. Inoltre, i vu cumprà fanno squadra tra loro. Se uno si accorge dei controlli, avvisa gli altri. Ciononostante, il fenomeno è in calo. Segno che la stretta inferta sta funzionando. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. I primi a esultare sono i commercianti regolari, quelli più danneggiati dagli abusivi. «Il cambiamento c'è spiega la Scriboni e gli operatori l'hanno avvertito. La loro aspirazione è che tutti possano giocare con le stesse regole. Gli abusivi, invece, sono facilitati in tanti modi, perché sono fuori da ogni regola commerciale che, per i regolari, è molto invasiva e onerosa. Quindi, è logico che siano contenti quando il cerchio si stringe». Gli ambulanti in spiaggia non sono vietati dappertutto. In alcune zone delle Marche il fenomeno è stato regolarizzato. Chi vende a due passi dal mare, quindi, è autorizzato a farlo. Non sulle spiagge fermane, però, dove invece non è permesso.
I regolamenti
«Laddove i regolamenti comunali sul commercio nelle zone demaniali lo prevedono fa sapere la referente di Confcommercio , i venditori con licenza commerciale e partita Iva, possono vendere in spiaggia. Qui, in tanti hanno la licenza commerciale, ma il nostro regolamento non lo prevede, perché tutela il commercio in forma tradizionale». Infatti, anche se autorizzati, i venditori ambulanti, per definizione, si spostano. Non pagano, quindi, l'occupazione di suolo pubblico che spetta, invece, agli stanziali. Una specie di abusivismo a metà, a cui i Comuni non vogliono acconsentire.
Francesca Pasquali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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