File infinite, incubo sull'A14 «Ora fate presto con i lavori»

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Martedì 18 Maggio 2021, 05:04
L'EMERGENZA
FERMO File fino a 11 km, ieri un'altra giornata infernale sull'A14 complice anche un incidente avvenuto vicino a San Benedetto. Il problema è sempre quello: i lavori per le gallerie nel tratto fra Pedaso e la stessa San Benedetto, partiti quando si è passati dalla zona arancione alla gialla, con il traffico in forte aumento. Disagi che, lo scorso weekend, hanno riguardato anche la Statale, tanto che il sindaco di Pedaso ha chiesto lo stop ai pedaggi fino a quando non si tornerà alla normalità. Una ripartenza che penalizza fortemente anche il settore dei trasporti che rivive lo stesso incubo di due anni fa. Il tempo medio perso per ogni camion nel tratto è di 40 minuti. Un film drammatico già visto che minaccia la ripresa economica anche del turismo e di tutte le attività connesse ai trasporti.
L'appello
«Autostrada libera per i primi di giugno» è la richiesta di Enrico Cognigni, presidente della sezione trasporti di Confindustria Centro Adriatico, che fa un appello trasversale alla politica per poter raggiungere questo obiettivo. Tra Fermo e Ascoli, il settore coinvolge qualche migliaio di dipendenti tra aziende e indotto e fattura oltre 100 milioni di euro. Un settore che nel 2020 ha perso, in media, il 20% delle entrate. «L'agroalimentare non si è mai bloccato, così come qualche settore industriale. Ferma invece la filiera della ristorazione e del turismo, mentre il calzaturiero è in crisi» spiega Cognigni che poi prosegue: «Ma nonostante il guadagno calava giorno dopo giorno, non ci siamo tirati mai indietro, consapevoli di svolgere un servizio essenziale in un periodo particolare». I trasporti annusavano, come altri settori, la ripresa dell'attività, anche per poter sostenere i continui aumenti del gasolio. «E invece, ecco l'imbuto dell'A14. I cantieri persistono e la situazione è destinata a peggiorare. Si parla tanto di ripartenza del turismo, del commercio e dell'industria, ma purtroppo c'è anche quella dei lavori» afferma Cognigni che lamenta come due anni dopo si è ripresentata la stessa problematica situazione. «Non c'è programmazione. È incredibile che non si sia approfittato di questo periodo di pandemia, con l'Italia in zona rossa e gli spostamenti ridotti, per sistemare l'autostrada. Quantomeno il tratto di A14 nel sud delle Marche. Queste prime settimane di lavori hanno già segnato la nostra attività» afferma l'esponente di Confindustria Centro Adriatico, secondo cui il tempo medio perso per ogni camion nel tratto Fermano-Piceno è di 40 minuti.
I tempi
Ciò influenza le tempistiche di consegne, i turni di lavoro, significa coincidenze perse con altri vettori e l'aumento del rischio di incidenti. «Il rischio tamponamenti è molto forte e cresce lo stress di chi guida» conferma Cognigni, che dice la sua anche sul conseguente intasamento della Statale, scelta dagli automobilisti per non incappare nelle code dell'A14. «L'indicazione che diamo ai nostri autisti è di rimanere in autostrada, passare lungo la Statale peggiora tutto. Siamo i primi a cercare la sicurezza, garantendola a ciclisti e pedoni che lungo le strade normali si muovono» dichiara lo stesso Cognigni che rivolgendosi alla classe politica indica la soluzione: «Bisogna pressare Società Autostrade affinché i cantieri vengano conclusi quanto prima. I lavori vanno velocizzati, dobbiamo assolutamente avere l'autostrada libera entro i primi di giugnoi».
Massimiliano Viti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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