E per i disabili l'arrivo in centro ora è un'impresa

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Domenica 23 Settembre 2018, 05:04
LA PROTESTA
FERMO Dall'ascensore spunta un ragazzo in carrozzina. Con le braccia fa forza sulle ruote e si dirige verso piazza. Ad arrivare con l'auto in piazzale Azzolino non ci ha provato per niente. Ha parcheggiato sotto, in piazzale Carducci. E, visto che le navette sullo spiazzo da qualche mese chiuso al traffico non ci arrivano, si è arrangiato. In realtà, di parcheggi per disabili sul piazzale delle Poste ce ne sarebbero. Quanti, però, non si sa. I cartelli ci sono, ma i segni gialli a terra no. Quindi non si capisce bene quante auto ci possono parcheggiare. Ma questo non è il problema maggiore. Quello principale è che la piazza è chiusa dalle transenne. Per cui, per entrarci con la macchina, bisogna scendere e spostarle. Il che prima di tutto obbliga un disabile a essere accompagnato da qualcuno. Per non parlare del fatto che, di norma, le transenne, se ci sono, non andrebbero spostate. «Tecnicamente non ci si può entrare. Non è che ci si può arrogare il diritto di spostare una transenna. E poi il disabile dovrebbero toglierle, entrare con l'auto, parcheggiare e rimetterle a posto. Abbiamo chiesto spiegazioni e ci è stato risposto che i disabili di solito non vanno in giro da soli. Ma chi l'ha detto?». A parlare è Vittorio Ferracuti di Capriotti, che si è fatto portavoce del problema. «Il discorso continua vale ad esempio anche per chi si è rotto una gamba e che per il periodo in cui porta il gesso ha una disabilità, o per gli anziani. A parte il disagio di scendere e spostare le transenne, chi si mette a farlo? Non certo chi arriva da fuori. Inoltre, una piazza appena riqualificata non deve essere circoscritta in quel modo. E poi le macchine stanno sempre lì. Vedrete gli incidenti che ci saranno». La soluzione? «Togliere le transenne. Mettere il divieto di transito con le dovute eccezioni, telecamere e vigili che passano e multano chi sgarra. I trasgressori potranno farlo una volta, ma alla seconda di sicuro ci staranno più attenti».
fr. pas.
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