Dai rifiuti nasce il biogas un progetto da 13 milioni

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Martedì 25 Settembre 2018, 05:04
L'IMPEGNO
FERMO Il nome, ai più, dirà poco. Ma i biodigestori sembrano il futuro dello smaltimento dei rifiuti. Almeno secondo il Comune di Fermo che si sta attrezzando per dotarsi di uno di questi impianti. Il progetto, piuttosto costoso si parla di circa tredici milioni , per ora è in fase embrionale. La decisione sarà presa entro i primi mesi del prossimo anno.
Lo sviluppo
«Si tratta spiega l'assessore all'Ambiente Alessandro Ciarrocchi di un progetto fondamentale per la nostra città, di cui si parla già da tempo. Abbiamo fatto una commissione consiliare per illustrare l'idea e l'impostazione tecnica e per accennare il piano finanziario. Lo stesso passaggio è stata fatto con le associazioni ambientaliste. Sembrerebbe che, dal punto di vista tecnico, nessuno possa porre questioni sulla bontà di questa nuova tipologia di gestione dei rifiuti. C'è stata qualche remora dal punto di vista finanziario, che però abbiamo superato mediante i pareri che ci sono pervenuti e che ci perverranno». In questi giorni, infatti, il Comune ha incaricato un consorzio di aziende capeggiato dal Politecnico di Torino di realizzare uno studio progettuale dell'impianto che dovrebbe essere costruito all'interno della discarica. «Riguarderà le peculiari caratteristiche tecniche e innovative del progetto», fa sapere Ciarrocchi.
L'aggiornamento
«Sarà prosegue un aggiornamento rispetto all'elaborato già preparato dal nostro progettista e potrà essere sottoposto alla Provincia per l'approvazione. A noi servirà per avere un'ulteriore conferma della bontà di questa scelta». «Abbiamo aggiunge l'assessore anche chiesto una consulenza per il piano finanziario. Sarà utile per vedere la recettività di questo investimento, per capire in quanto tempo potrà essere ammortizzato e quali saranno le prospettive. Vista l'importanza dell'opera, gli elaborati di cui disponiamo vanno fatti vagliare esternamente da professionisti esperti, così da avere un'ulteriore conferma». Impianti come quello che vuole costruire il Comune sono piuttosto diffusi nel nord Italia. Meno al centro e al sud. A marzo il Governo ha confermato, fino al 2022, gli incentivi per la realizzazione di nuovi biodigestori. Da qui la volontà di accelerare su quello di San Biagio. «L'orientamento spiega Ciarrocchi è che un po' tutte le province si stanno muovendo per poter valutare questo tipo di scelta». Dal punto di vista della progettualità «siamo più avanti - rimarca ancora l'amministratore - rispetto ad Ascoli e Macerata, tanto che un primo nostro progetto era già stato valutato positivamente dalla Provincia». Se sarà realizzato, il biodigestore (tecnicamente impianto di digestione anaerobica dei rifiuti) trasformerà i rifiuti organici, l'umido per intenderci, in biogas. La trasformazione avverrà al chiuso, in ambiente anaerobico, cioè senza ossigeno. Il che dovrebbe far dire addio ai cattivi odori. «Dal punto di vista della salubrità dell'ambiente aggiunge l'assessore il miglioramento sarà netto rispetto al trattamento attuale. Inoltre, il biometano che verrà prodotto potrà essere messo sul mercato».
Il futuro
La strada da fare però è ancora tanta. Una volta noti i risultati degli studi, si tornerà a interloquire con Provincia e Ata, l'Assemblea territoriale d'ambito. «Dopodiché potremo vedere il da farsi», dice Ciarrocchi, anticipando il passaggio del biodigestore in Consiglio comunale: «Di sicuro, una decisione definitiva sulla realizzazione o meno dell'impianto contiamo di prenderla entro i primi mesi del 2019. Stiamo acquisendo tutti i pareri possibili per decidere in modo ponderato e possibilmente condiviso. Ne riparleremo in commissione. Comunque, l'eventuale scelta finale la sottoporremo al vaglio consiliare».
Francesca Pasquali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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