Corsa ai tamponi, traffico in tilt I vigili urbani per evitare le liti

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Martedì 18 Gennaio 2022, 05:05
LA PANDEMIA
FERMO La corsa ai tamponi manda in tilt la viabilità. È successo, ieri mattina, in via Agnozzi, davanti al laboratorio analisi Serroni. E non è la prima volta. Solo che ieri sono dovuti intervenire i vigili urbani. Per dire a chi aveva lasciato l'auto dove non poteva stare di spostarla. E a mettere i coni arancioni a terra, per non far parcheggiare lungo la bretella. Scene simili capitano anche al Fermo Forum, dov'è stato spostato il centro tamponi dell'Area vasta 4. Al caos in via Agnozzi, ormai, chi vive da quelli parti è abituato. La coda davanti al laboratorio analisi comincia di mattina presto.
Le code
«Quando, alle sei, arrivo per aprire, trovo già qualcuno in fila», dice Mariano Iobbi. Nel centro che dirige, ogni giorno, si fanno duecento tamponi, «perché di più non riusciamo a farne». E capita di dover mandare indietro la gente, anche parecchia. Da quando i tamponi rapidi valgono per uscire dalla quarantena, la richiesta s'è impennata e ha superato quella dei molecolari. «Sui 130 contro 70, con i molecolari che, in certi giorni, arrivano anche al 54% di positivi», spiega Iobbi. Di mattina, chi arriva prima si piazza sotto il gazebo col fungo riscaldante. Gli altri aspettano fuori.
La ripresa
«È così ogni lunedì e dopo i giorni di festa, quando abbiamo fatto turni anche di notte per processare i tamponi», svela il direttore della struttura. Adesso, i problemi sono due. I reagenti che cominciano a scarseggiare, com'era già capitato altre volte. E i malati no-Covid, soprattutto oncologici, che rimandano le analisi per evitare di imbattersi in quelli che devono fare il tampone. Caos pure al Fermo Forum. Qui, a creare confusione è la gente che non rispetta gli orari delle prenotazioni. Quelle dei medici di medicina generale, dei pediatri e del Dipartimento di prevenzione. Sotto i gazebo del centro fiere di Molini si fanno tamponi molecolari e antigenici naso-gola. Il fatto è che chi deve farli si presenta quando vuole, soprattutto nelle prime ore del mattino quando c'è la maggiore affluenza. «Siamo messi peggio dell'anno scorso, quando eravamo in piena pandemia. Stavamo meglio in via Leti. Lì, la fila scorreva di più», dice un'operatrice sanitaria che ha appena finito il turno. E racconta che, certe volte, la coda delle auto arriva fino alla strada provinciale, «perché le persone non rispettano l'orario e qui si blocca tutto».
Il Fermo Forum
Ogni giorno, al Fermo Forum si fanno tra i seicento e i settecento tamponi. Ma, ultimamente, il lavoro per gli infermieri è aumentato. Da quando sono cambiate le regole per le quarantene nelle scuole, con gli alunni che, nel giro di una settimana devono fare il test due volte, il primo e il quinto giorno. Proseguono, intanto, le vaccinazioni della fascia 5-11 anni. Nell'ambulatorio dedicato, alla don Dino Mancini, si somministrano tra le ottanta e le cento dosi al giorno. Le prenotazioni arrivano a febbraio inoltrato. E a far vaccinare i piccoli vengono anche dall'Ascolano e dal Maceratese. «Non mandiamo via nessuno. Chiediamo solo di prenotare», dice la primaria del reparto di pediatria dell'ospedale Murri, Luisa Pieragostini. C'è anche lei, assieme agli altri tre pediatri dell'ospedale, a vaccinare, «perché è importante dare una mano ad aumentare la copertura». «Pressoché totale» l'adesione dei pediatri di famiglia. L'ambulatorio è aperto dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19. «Quella dei 5-11 anni è una fascia che deve essere assolutamente vaccinata, perché è quella con più possibilità di essere infettata e di infettare», spiega Pieragostini. «È vero prosegue la primaria che possono essere paucisintomatici, ma non è detto. Poi, ci sono il Long Covid e la Mis-C».
Le infiammazioni
È soprattutto quest'ultima a fare paura: la sindrome infiammatoria multisistemica che compare tra le quattro e le sei settimane dopo il contagio e che coinvolge più organi vitali. Due, finora, i casi nel Fermano: una bambina di sei e una ragazzina di tredici anni. La seconda, in particolare, è arrivata in condizioni critiche all'ospedale Murri dove ieri è morto un uomo di 65 anni di Porto Sant'Elpidio.
Francesca Pasquali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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