Cenoni, pioggia di disdette «Basta, così non si va avanti»

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Domenica 12 Dicembre 2021, 05:05
L'EMERGENZA
FERMO Ad affossare il Natale a tavola ci pensa il Super Green pass. «Sono arrivato a 95 disdette» dice ad esempio, Piero De Santis, referente dei ristoratori in Confartigianato Fermo e titolare del ristorante Il Gambero a Porto Sant'Elpidio. «Tre gruppi hanno rinunciato, uno di 70 persone, uno di 17 e uno di 8 - continua l'esercente - in questi gruppi c'erano alcuni non vaccinati e hanno deciso di rinunciare tutti».
Le differenze
Per De Santis «l'assurdo è che per battesimi, comunioni, cresime, con il tampone si può entrare, per gli altri casi no. I nostri amministratori ci siano vicini perché non andiamo avanti così. Gas e luce aumentano e la gente non viene a mangiare. A Natale abbiamo 20 prenotati, ne avevamo 45 ma 25 hanno disdetto». Il tira e molla che si accompagna alla gestione della pandemia ha fatto perdere definitivamente la fiducia, la voglia di festeggiare. Meglio evitare è la frase più ricorrente ormai. Meglio risparmiare anche, dato che l'economia non è ripartita. E in queste condizioni certo non riparte. Le sanzioni per i ristoratori che non controllano i Super Green pass vanno da 400 a 1.000 euro e le responsabilità ricadono tanto sugli esercenti quanto su chi non si è messo in regola.
Il rischio
Dimenticare di controllare un codice a barre fa rischiare la chiusura dell'attività per 10 giorni oltre che la contravvenzione. Guido Tassotti, direttore dell' Astoria di Fermo e presidente dell'Associazione cuochi in Provincia, lo dice chiaro: «Siamo disperati, nelle passate situazioni c'erano almeno promesse di ristoro e qualche speranza. Riceviamo disdette a non finir1e e sono bloccate le prenotazioni. È a rischio il Capodanno e non c'è soluzione. Tra fautori e contrari al vaccino è una lotta politica ormai. L'agenzia tramite la quale organizziamo il Capodanno ci dice che, su 13 gruppi iscritti, se ne sono cancellati 7». Vanessa Santini del ristorante Arrosticiamo a Porto Sant'Elpidio, per non farsi il sangue amaro, ha deciso di restare chiusa dal 20 dicembre alla Befana.
Lo stop
«Non sono capace di fare l'ispettore del foglietto verde - fa sapere -: ho il locale attrezzato per mangiare all'aperto e non avrei problemi con i miei clienti ma chiudo tra Natale e Capodanno perché è inutile stare aperti in queste condizioni. Riapro il 6 gennaio con la speranza di risvolti positivi, ma la situazione che si è creata mi lascia senza parole».
Sonia Amaolo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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