Calzaturiero con poche alternative ma le eccellenze sono in aumento

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Domenica 16 Giugno 2019, 05:04
IL DISTRETTO
FERMO Distretto calzaturiero sul mercato senza alternative valide. Una buona notizia è l'omologa del concordato della Formentini, una cattiva è il fallimento del suolificio Nuova Linea, a confermare le difficoltà dell'indotto. Solo nel mese di maggio, al Tribunale di Fermo, sono state emesse le sentenze di fallimento dei calzaturifici Multi Moda (Sant'Elpidio a Mare), Artigiana Calzature e Gierrebi (Porto Sant'Elpidio). Inoltre, il Calzaturificio Lavorazioni Artigiana Marche (Fermo) ha presentato richiesta di concordato.
Le difficoltà
L'attenzione si concentra sempre più spesso sulle imprese che non ce la fanno e non su quelle che crescono e l'elenco della cancelleria fallimentare viene percepito, a torto, come la lista dei bocciati. Una lista, purtroppo destinata ad un allungarsi sempre di più visto che la resistenza di alcune aziende ha raggiunto il limite e il mercato non permette errori né tempo perso. Il calzaturificio Formentini di Sant'Elpidio a Mare ha ottenuto l'omologazione del concordato preventivo da parte dei creditori e poi dal Tribunale di Fermo. L'azienda sta proseguendo, seppur in maniera ridotta rispetto al passato, la sua normale attività e sarà chiamata ad effettuare i pagamenti ai creditori in base al piano approvato. La speranza è che possa superare questo momento di difficoltà per riorganizzarsi e attrezzarsi per poter competere sul mercato.
Il settore non tura più
Non è riuscita in questo intento il suolificio Nuova Linea di Montegranaro che a fine 2017 aveva depositato richiesta di concordato, pratica che risulta chiusa lo scorso 7 giugno, contestualmente all'emissione della sentenza di fallimento. Una conferma di come anche l'indotto subisca gli effetti di un settore che non tira più e che non riesce a trovare una chiave di volta per uscire fuori dalle sabbie mobili in cui moltissime aziende sono finite, dalle piccole alle più organizzate, da chi effettuava le sue vendite prevalentemente in Russia a quelle che macinavano vendite in Italia. E' vero che il settore calzaturiero italiano risente del generale calo di produzione ma è altrettanto vero che ci sono distretti che crescono (grazie al terzismo verso le griffe), con le Marche che rappresentano l'area geografica più in sofferenza, per la loro esposizione verso la Russia ma anche per una incapacità di trovare alternative ad un modello di business che non funziona più. La crisi russa risale a fine 2013, si è manifestata nel 2014 e sono ormai trascorsi 5 anni, un tempo congruo per poter trovare delle alternative.
Le eccellenze
Il distretto fortunatamente conserva alcune eccellenze in grado di crescere. Imprese che hanno saputo interpretare i cambiamenti del mercato per farne un'opportunità. E' il caso della Doucal's di Montegranaro che punta a raggiungere i 20 milioni di euro di vendite nel 2020, dai 15 milioni con i quali ha chiuso il 2018 (+20% sul 2017), grazie a un aumento significativo delle vendite nei mercati internazionali e a un'importante progressione nel mercato italiano che pesa il 40% dei ricavi. In Europa del Nord, la crescita è stata sostenuta ed equilibrata, raggiungendo in molti casi la doppia cifra. Anche la Russia e i paesi limitrofi confermano l'incremento ormai costante di stagione in stagione; il mercato asiatico sta finalmente rispondendo positivamente agli stimoli e agli investimenti degli anni passati. Il Nord America sarà la nuova frontiera del 2020, insieme all'incremento del mercato asiatico e all'obiettivo di superamento dei 20 milioni nel 2020.
Brand di successo
Un altro caso, che arriva sempre da Montegranaro, è Duca del Nord, meglio conosciuto col il brand Officine Creative. Dagli 8 milioni di euro del 2012 ai 16 del 2018, quasi tutti ottenuti grazie alle esportazioni che pesano per il 90%, equamente divise tra Europa, Stati Uniti e Russia-Asia. L'azienda ha una forza lavoro di 110 e ha 3 negozi monomarca (New York, Parigi e Amsterdam) e progetta di aprire il quarto a Los Angeles tra il 2020 e il 2021. Per il mercato nordamericano ha anche un ufficio logistica nel New Jeresy. «Dal 2012 abbiamo inanellato 7 anni di continua crescita. E le prospettive sono buone» dice Tobias Dariz, responsabile commerciale dell'azienda fondata nel 1968 da Nazzareno Di Rosa, e ora guidata dai suoi figli Roberto e Luca. Officine Creative è attiva anche sul digitale e collabora con Farfetch e Mr. Porter.
Massimiliano Viti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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