Artigiani, ora il lavoro c'è ma i ragazzi vogliono altro

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Lunedì 27 Gennaio 2020, 05:04
LA FORMAZIONE
FERMO AAA giovani artigiani cercansi. Le aziende del Fermano fanno sempre più fatica a trovare diplomati da assumere. I mestieri di un tempo, aggiornati alle esigenze e al mercato di oggi, sono ricercatissimi. Il problema è che quasi nessuno li fa più. Nella provincia che prova a vincere la crisi, di giovani artigiani ne servirebbero il doppio rispetto a quelli disponibili. Eppure le iscrizioni alle scuole professionali scarseggiano.
La tendenza
Un paradosso rispetto ai dati sulla disoccupazione giovanile, preoccupanti anche nella nostra provincia. «Ogni anno fatichiamo a intercettare l'utenza che potrebbe trovare in questa scuola la risposta a un progetto formativo e di vita», ammette la preside dell'Ipsia Ricci, Stefania Scatasta. Con le iscrizioni in dirittura di arrivo (chiudono il 31 gennaio), ieri pomeriggio la scuola ha aperto le porte alle famiglie. «Rispetto ai licei, la scuola professionale è vista più come di frontiera e la modalità di orientamento delle scuole medie non ha ancora non smontato del tutto questa percezione. Si guarda alla capacità di apprendimento, ma non si tiene conto delle motivazioni, dell'interesse e delle potenzialità dei ragazzi», ha aggiunto Scatasta. Per la preside, se sempre meno ragazzi si iscrivono all'Ipsia, la responsabilità è in parte anche delle famiglie «che non riescono ancora ad ascoltare la voce di una scuola che legge le esigenze del territorio e offre potenziale lavorativo certe, visto che la nostra è la prima scuola della provincia e la seconda della regione per occupabilità».
Gli obiettivi
Ha sottolineato il ruolo «di frontiera» dell'istituto professionale «contro l'abbandono e la dispersione scolastica» e «il lavoro di prospettiva e di alto livello», il vicesindaco Francesco Trasatti che ha anche ribadito l'importanza di «proseguire nel percorso di costruzione di una filiera che leghi scuola e imprese, formazione e lavoro». Una carenza, quella di personale qualificato da inserire in azienda, di cui le imprese del Fermano risentono enormemente. Cna e Confartigianato si sono fatte portavoce di questa sofferenza e, nelle scorse settimane, hanno distribuito brochure informative nelle scuole medie della provincia, per promuovere le iscrizioni all'istituto professionale. «Gli artigiani ha spiegato il presidente di Confartigianato Fermo, Lorenzo Totò chiedono sempre più figure professionali. Se non investono nei macchinari, è perché non trovano professionisti in grado di saperli usare. Basta parlare di scuola di categoria b: dopo l'alternanza scuola-lavoro, gli artigiani fanno a gara a inserire subito i ragazzi in azienda».
La capacità
Della stessa idea il presidente del direttivo Cna di Porto Sant'Elpidio, Gaetano Pieroni. «C'è bisogno di unire l'intelletto alla capacità di muovere e di sporcarsi le mani. Non sono lavori meno dignitosi. In poco tempo si arriva a guadagnare anche 1.500 euro al mese», le sue parole. È toccato poi ad alcuni ex studenti dell'Ipsia, oggi entrati nel mondo del lavoro, raccontare le loro esperienze. C'è chi, arrivato dai Geometri, è stato assunto dopo un paio di settimane dal diploma, chi è stato premiato con la Pagella d'oro e ora realizza modelli di calzature e chi, dopo il percorso moda, adesso lavora in una sartoria. Tutti soddisfatti della scuola che hanno frequentato e che, da studenti, li ha trasformati in giovani lavoratori.
Francesca Pasquali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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