Alunni fra dad e presenza Con la fine delle vacanze nuove scintille sulla scuola

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Sabato 8 Gennaio 2022, 05:05
L'EPIDEMIA
FERMO Un pasticcio. E, pure, bello grosso. Non si può definire diversamente quello che è successo l'altro ieri. Vittime involontarie le scuole del Fermano e, a cascata, studenti e famiglie. I due giorni di lezioni sospese (ieri e oggi) decisi da 35 dei 40 sindaci dovevano servire per fare i tamponi agli alunni e scovare quelli positivi, prima di tornare in classe.
Il risultato
Invece, è stato il caos. Perché il 6, sul tardo pomeriggio, l'Usr (Ufficio scolastico regionale) ha diramato una circolare, come abbiamo riferito ieri, in cui diceva alle scuole che, ieri e oggi, nei Comuni che avevano firmato le ordinanze, le lezioni non erano sospese. E che doveva essere attivata la didattica digitale integrata. Cioè lezioni regolari, ma con gli studenti a casa e gli insegnanti a scuola. Un brutto colpo arrivato tra capo e collo agli istituti. Che, in quattro e quattr'otto, hanno dovuto provare a organizzarsi e, soprattutto, comunicare alle famiglie la novità. Apriti cielo. In pochi minuti, le chat dei genitori sono impazzite. Le pagine social delle scuole, usate per mettere al corrente del cambio di rotta, bersagliate da una sfilza di commenti che definirli poco gentili sarebbe un eufemismo. Nel frattempo, i sindaci che avevano emesso le ordinanze (tutti tranne quelli di Campofilone, Magliano di Tenna, Monte Urano, Pedaso e Porto Sant'Elpidio) hanno provato a fare chiarezza. Sempre via social. «Con circolare emanata dall'Ufficio scolastico regionale, che ha competenza per tutto quanto attiene all'istruzione e alle modalità di didattica, è stato indicato ai dirigenti scolastici che, in caso di circolari dei sindaci, comunque andava garantita la dad», scriveva il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro.
L'affondo
Più duro il collega di Montegiorgio, Michele Ortenzi. «Contrasta con il buon senso, con la buona organizzazione, con il rispetto nei confronti dei docenti, degli studenti e delle famiglie l'atteggiamento dell'Ufficio scolastico regionale. Si poteva benissimo intervenire ieri pomeriggio (mercoledì, ndr) e dare a tutti il tempo di organizzarsi. Invece, si è aspettato la tarda serata di un giorno festivo per mandare una circolare ai dirigenti che hanno dovuto in poche ore riorganizzare tutto e, di conseguenza, comunicare alle famiglie il cambio di rotta dell'ultimo minuto». Tutti, o quasi, contro l'Usr. E contro la Regione. «Apprezziamo la volontà dei sindaci di bloccare il propagarsi del virus, ma chi deve assumersi le responsabilità è la Regione. I nostri impavidi governanti, invece, stanno alla finestra senza sapere quali pesci prendere», il commento del capogruppo di Fermo Capoluogo, Renzo Interlenghi. Che si chiede se «può essere demandata al buon cuore degli amministratori locali una decisione così importante e invasiva per il sistema scolastico, per i trasporti, per il corpo docente e non docente».
La sorpresa
Si dice «basito e incredulo», Stefano Cencetti. «Come può un alunno seguire le lezioni in dad e contemporaneamente recarsi nei luoghi preposti allo screening day»?, si domanda il coordinatore dell'Udc di Porto San Giorgio. Per il quale «questa è la prova tangibile della distanza abissale di alcuni rappresentanti politici nazionali nei confronti delle sensibilità territoriali locali». Punta il dito contro il direttore dell'Usr, Marco Ugo Filisetti, il coordinamento provinciale di Sinistra italiana. «Ancora una volta fa sapere , attraverso i nostri parlamentari, ne chiederemo la sostituzione. Ma è anche sconcertante che, a due anni dall'inizio della pandemia, la scuola italiana debba essere costretta a scegliere tra il rischio di moltiplicazione dei contagi e la dad, a causa delle scelte non fatte dal governo».
Francesca Pasquali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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