A14 e smog, qui zero centraline Benvenuto caro inquinamento

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Domenica 17 Novembre 2019, 05:04
IL CASO
FERMO Com'è l'aria che respiriamo? È davvero buona, come sostengono gli esperti, oppure no? Difficile dirlo, visto che in tutta la provincia di Fermo non c'è neppure una centralina che monitora le emissioni di gas inquinanti. La questione polveri sottili è riesplosa nelle ultime settimane. Con il caos in autostrada e la Statale e le altre strade principali che tornano ciclicamente a ingolfarsi. Migliaia di mezzi in coda, anche per ore, a motore acceso: difficile pensare che la qualità dell'aria non ne risenta. Attenzione per la situazione è quasi kafkiana.
La conoscenza
Quanto, però, non è dato saperlo. Perché, appunto, non ci sono centraline a controllare. Un problema che si trascina da anni e che fa di quella fermana l'unica provincia delle Marche sprovvista di strumenti per rilevare le emissioni (in quella di Ancona ce ne sono nove, in quella di Ascoli quattro, in quella di Pesaro e Urbino tre, in quella di Macerata due). Alcune monitorano le zone più trafficate, altre quelle più urbanizzate, altre ancora quelle fuori dai centri abitati. Quelle di Falconara tengono sott'occhio la raffineria. Nel Fermano, invece, niente. A dirla tutta, una centralina ci sarebbe. Pare sia stata comprata dalla Provincia qualche anno fa. È stata anche montata, a Campiglione, ma non è mai stata accesa. Avrebbe dovuto controllare le emissioni della centrale a biomasse prevista al posto dell'ex Sadam, ma non è mai entrata in funzione, visto che poi le cose sono andate diversamente. Nel frattempo il quartiere è cresciuto. Ogni giorno sul quel tratto di Faleriense transitano centinaia di mezzi. Sapere che effetto producono sull'aria sarebbe importante.
La ricostruzione
Ma la centralina è sempre rimasta spenta, sembra per un battibecco tra Provincia e Regione. La prima, con la riforma degli enti locali, ha perso le competenze sui temi ambientali e sarebbe disposta a rivendere la centralina alla seconda. Che, però, evidentemente non è disposta a pagarla. Morale della favola: i soldi (di tutti) sono stati spesi, la centralina è stata piazzata, ma è come se non ci fosse. E su che aria tira in una delle zone più congestionate della città resta il punto interrogativo. L'Arpam tranquillizza. Il report diffuso nei giorni scorsi sulla qualità dell'aria nelle Marche traccia un quadro tutto sommato positivo. Si riferisce all'anno scorso e parla di emissioni nella norma, con un'unica eccezione: quelle di ozono che d'estate aumentano in modo significativo. Gli altri rilevamenti (PM10, PM2,5, Biossido, Monossido di Carbonio, Benzene, Benzoapirene e metalli vari), fa sapere l'Arpam, «non hanno fatto registrare superamenti dei valori medi previsti dalla normativa». Dati che, però, non tengono conto del Fermano.
I dati
Anche se, per l'Agenzia regionale dell'ambiente, nelle zone più trafficate non dovrebbero discostarsi più di tanto da quelli di Civitanova e San Benedetto. I dubbi, però, restano. Anche perché, negli anni, le criticità sulle strade della provincia si sono moltiplicate. Dalla Faleriense alla Mezzina, passando per tutta la Statale da Porto Sant'Elpidio a Pedaso, la mole di traffico è aumentata. Nella laboriosa provincia fermana, priva di grandi industrie, a preoccupare sono soprattutto i gas di scarico. I problemi in autostrada, con i viadotti sequestrati a tempo indeterminato, la circolazione costretta su una sola corsia e il traffico che si riversa sull'Adriatica, allarmano non poco.
Francesca Pasquali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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