Fisco, lotta al contante e torna la rottamazione: più tasse su giochi e fumo

Fisco, rispunta la rottamazione più tasse su giochi e fumo
Fisco, rispunta la rottamazione più tasse su giochi e fumo
di Andrea Bassi e Luca Cifoni
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Giovedì 26 Settembre 2019, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 17:03

Non ci sarà soltanto la lotta al contante e la stretta sull’evasione. Nel decreto fiscale allo studio del governo potrebbero trovare posto anche altre misure che tradizionalmente spuntano nelle manovre di finanza pubblica soprattutto quando i governi di turno sono a corto di risorse per coprire le spese. Così, secondo più di una fonte qualificata interpellata dal Messaggero, nel provvedimento fiscale potrebbe trovare posto una quarta edizione della rottamazione delle cartelle e dei ruoli di Equitalia. La misura è sul tavolo, anche se la decisione finale se inserirla o meno sarà politica. Ieri sera, dopo l’incontro con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, Roberto Gualtieri ha riunito i suoi vice e i suoi sottosegretari per fare il punto della situazione in vista della Nota di aggiornamento del Def e, soprattutto, delle misure da inserire nel decreto fiscale. 

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LE CONDIZIONI
Nel vivo del testo del provvedimento si entrerà soltanto a partire dalla prossima settimana, quando saranno prese anche le decisioni sulle misure da portare avanti e quelle da tenere fuori. A partire proprio dalla nuova sanatoria. L’ultima, la rottamazione-ter, si è conclusa il 31 luglio scorso e ha coperto gli avvisi ricevuti dalla riscossione dal 2000 fino alla fine del 2017, compresi quelli sfuggiti alle precedenti operazioni. La nuova misura, dunque, potrebbe coprire il 2018 e dare - più o meno alle stesse condizioni- una ulteriore chance a chi non ha aderito alle precedenti. 
Potrebbe non essere l’unica novità. Una nuova stretta potrebbe esserci anche sul settore dei giochi. Il governo punterebbe a un gettito tra 800 milioni e 1 miliardo di euro attraverso un ulteriore aumento del Preu, il prelievo unico erariale sulle slot machine. Non sarà semplice, anche perché gli aumenti annuali delle tasse sulle macchinette hanno ristretto i margini dei gestori, ma soprattutto hanno ridotto il valore delle aziende del settore spesso partecipate da fondi internazionali di investimento. 

LE ACCISE
Qualche misura è attesa anche sul fumo. Allo studio, dopo la riforma delle accise dello scorso anno, ci sarebbe una rimodulazione del prelievo tra i vari prodotti: sigarette tradizionali, elettroniche e tabacco riscaldato. Infine non è escluso che - sempre sulla falsariga del passato - qualche ritocco delle norme tributarie vada a colpire il settore delle banche e delle assicurazioni. Di certo far quadrare i conti non sarà facile, nonostante l’aiuto dato dal calo dei rendimento dei titoli pubblici, dalla minore spesa per reddito di cittadinanza e Quota 100 e dalle maggiori entrate tributarie portate dalla fatturazione elettronica: voci che nel complesso potrebbero arrivar a valere una quindicina di miliardi. Ma ci sono da mettere nel conto le richieste dei ministeri, su voci pesanti come scuola e sanità. Lo schema a cui si lavora per il nuovo Patto per la salute prevede ad esempio incrementi complessivi del Fondo sanitario nazionale pari a 3,5 miliardi per il biennio 2020-2021. Inoltre il ministro Speranza punta all’abolizione del cosiddetto super-ticket nelle Regioni che ancora lo applicano: operazione che avrebbe una valenza politica ma che vale qualche centinaio di milioni.
 



SLITTAMENTO
Alla fine, come già è avvenuto quest’anno con la manovra della maggioranza giallo-verde, la soluzione potrebbe venire con qualche aggiustamento temporale alle stesse misure di politica economica allo studio: così ad esempio se il taglio del costo del lavoro a beneficio dei lavoratori dipendenti (presumibilmente sotto forma di super-detrazione Irpef) entrasse in vigore ad aprile o addirittura a luglio si potrebbero risparmiare da un quarto a metà delle risorse necessarie. È la strada che era già stata scelta con il reddito di cittadinanza e con Quota 100, visti anche i tempi tecnici necessari per mettere a punto il dettaglio delle misure. Il nuovo governo potrebbe trovarsi nella stessa situazione.
 

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