Roma, piano sicurezza del Viminale: ronde delle volanti nelle zone a rischio

Roma, piano sicurezza del Viminale: ronde delle volanti nelle zone a rischio
Roma, piano sicurezza del Viminale: ronde delle volanti nelle zone a rischio
di Alessia Marani e Camilla Mozzetti
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Martedì 12 Novembre 2019, 00:47 - Ultimo aggiornamento: 13:21

ROMA La ricetta per placare il senso di insicurezza dei romani, piombati nelle ultime settimane in un clima da città violenta con omicidi, spari, negozi distrutti dalle fiamme e rapine finite nel sangue, sarà servita al tavolo del comitato provinciale per la sicurezza e l'ordine pubblico di venerdì in prefettura con la presenza straordinaria del ministro dell'Interno Luciana Lamorgese. La quale ieri ha voluto lanciare un messaggio forte e chiaro: «Non lasceremo sola la Capitale».

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LE INDICAZIONI
Il piano passerà per due ingredienti principali: il rafforzamento degli organici e degli avamposti delle forze dell'ordine e l'estensione, anche grazie al supporto di reparti speciali, di quella che una volta era definita «vigilanza dinamica applicata» e che da qualche tempo la Questura capitolina declina nei cosiddetti modelli operativi dinamici (Mod). Si tratta di servizi di volta in volta dedicati a zone dove si concentrano particolari delitti e dove, ascoltate le esigenze dei cittadini anche attraverso tavoli tematici aperti con i comitati di quartiere, si individuano problematiche da disinnescare. Insomma, definita la zona su cui viene registrata una escalation di reati in base a dati parzialmente consolidati e tramite le osservazioni degli stessi residenti si punta a incrementarne la sorveglianza con posti di controllo e l'impiego di personale specializzato.

A cui ora, soprattutto nelle enclave calde dei fortini della droga (San Basilio, Tor Bella Monaca, Primavalle, Quarticciolo), potrebbero essere affiancate specificità di polizia e carabinieri come i cinofili, il reparto mobile, la amministrativa e la scientifica. Di certo l'effetto che si vuole ottenere è quello di dare la massima visibilità dell'operato delle forze dell'ordine nei quartieri. Incentivare i presidi dinamici su un'area teatro di particolari delitti tenderebbe almeno in linea teorica ad abbassare la soglia di quest'ultimi. È verosimile credere, ad esempio, che in strade come viale Antonio Ciamarra (Cinecittà Est) che ha visto a distanza di due giorni una tentata rapina ai danni di un bar con la morte di un bandito e un'altra messa a segno in un supermercato distante soli 150 metri ci saranno più volanti e agenti impegnati in turni mirati. Ma se contemporaneamente non arriveranno altri uomini per rimpinguare gli organici, soprattutto dei commissariati, c'è il rischio dell'effetto coperta corta. «Si punta tutto su una via, una piazza o un quadrante e se ne sguarnisce un altro», afferma Massimiliano Cancrini del Sap.

IL POTENZIAMENTO
L'aumento dei controlli non corrisponde, infatti, almeno per il momento, a un analogo implemento dell'organico in forza alla Questura di Roma. Di potenziamento si parla da mesi ed entro dicembre dovrebbe arrivare la prima tranche di rinforzi: una ventina di agenti dei 100 previsti entro il prossimo aprile. Basteranno? Quasi certamente tra le richieste che il Questore Carmine Esposito avanzerà al ministro Lamorgese c'è quella relativa a una maggiore dotazione di uomini e mezzi da parte del Dipartimento.

C'è poi il piano in itinere di apertura di nuove sedi dei commissariati e stazioni dei carabinieri allo studio di una commissione ad hoc del Viminale. Su Roma è prevista la creazione di almeno tre nuovi commissariati in aree molto periferiche come Acilia, Colleverde e Ladispoli. Mentre è in via di ultimazione la nuova caserma dei carabinieri in costruzione al Trullo, altra fetta calda della Capitale. Di contro, però, dovrebbero essere accorpati commissariati più centrali, come Appio e San Giovanni o Porta Pia e San Lorenzo, per poter recuperare unità da dislocare altrove. Lo stesso principio segue l'istituzione del secondo Polo del Reparto Volanti la cui inaugurazione, prevista per oggi, è stata momentaneamente rimandata. Il secondo Polo rappresenta un unicum romano che non conosce precedenti in altre città come Napoli, Torino, Palermo o Reggio Calabria e che vede il reparto sdoppiarsi ma, per ora, con lo stesso numero di agenti che, dunque, non raddoppieranno nell'immediato. 

 

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