Sterzata di Castelli: «La qualità della vita è molto migliorata»

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Martedì 20 Novembre 2018, 05:04
IL REPORT
ASCOLI Per fortuna il fardello della sosta a pagamento nel centro storico non deprime eccessivamente la città almeno a giudicare da certe classifiche. La provincia di Ascoli infatti si classifica al 16° posto nella graduatoria stilata da un quotidiano economico nazionale per quanto riguarda la qualità della vita. Lo scorso anno il territorio piceno era al 32° posto. « L'importante è documentare che questa città ha fatto dei grandi progressi che nessuno può negare» dice il sindaco di Ascoli Guido Castelli « E' importante il confronto con le città del Nord Italia e quando si parla di queste graduatorie si fa riferimento alla qualità dell'aria, della cultura, fattori che spesso e volentieri l'ascolano non tiene in grande considerazione in forma pubblica» ripete il primo cittadino. Analizzando le macro aree prese in considerazione dalla ricerca, ci sono dei vulnus: uno di questi è la popolazione dove Ascoli è al 77° posto in graduatoria e il Tenore di vita dove il Piceno è al 67°. Per Castelli « La bassa natalità è un problema nazionale e non ci sono incentivi possibili, salvo una politica nazionale che possa intervenire per ripensare il ruolo delle famiglie e della genitorialità, mentre per quanto riguarda il tenore di vita, abbiamo, però, un indice di propensione al risparmio che è uno dei più alti d'Italia (sembra, infatti, che nelle banche ascolane ci sia circa 1 miliardo di euro in depositi, ndr). E' vero che l'ascolano è una formica che tende al risparmio» dice Castelli, « Ma il vero problema riguarda l'impiego di questi fondi, perché abbiamo una bassa propensione al consumo e una minore propensione al rischio d'impresa, ma questa è una storia che ci portiamo dietro da molti anni» ripete il Sindaco. «Rispetto ai nostri cugini fermani, maceratesi e anconetani abbiamo una minore attitudine al rischio di impresa: questo è un fatto storico che ha come responsabile la Cassa del Mezzogiorno che ha esaltato tanti finanziamenti in favore delle medie e grandi industrie».
Cristiano Pietropaolo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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