«Soprintendenza, Ascoli la fabbrica della cultura»

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Domenica 19 Gennaio 2020, 05:04
IL RICONOSCIMENTO
ASCOLI Dopo tante amarezze, in città c'è grande soddisfazione per l'assegnazione della sede della Soprintendenza Marche Sud. Comune, forze politiche e Regione ora si vogliono rimboccare le maniche per entrare nella piena fase attuativa del provvedimento del Mibact. « Dobbiamo mettere da parte i colori politici per valorizzare il territorio e la città, cercando di aprirsi per lavorare tutti insieme» sottolinea il sindaco Marco Fioravanti. «Quello che dobbiamo pensare è al futuro della città: il territorio deve essere unito e forte. Per far rinascere le aree interne c'è bisogno di servizi e motivazioni: questa scelta apre possibilità differenti. Vorrei aprire un tavolo istituzionale per lavorare su una scelta culturale che possa mettere al centro una proposta unificata: da qui può nascere la possibilità che Ascoli possa diventare una fabbrica di cultura e di opportunità economiche» prosegue Fioravanti.
L'apertura
«Ora però non dobbiamo commettere l'errore di chiuderci a riccio. Per questo ho invitato anche i sindaci di Fermo e Macerata a partecipare perché più allarghiamo la nostra proposta e più sarà meglio per tutti». La vicepresidente della giunta regionale Anna Casini ricorda che «Dall'interrogazione fatta da Francesco Ameli è partita questa iniziativa che si è conclusa con questo positivo risultato. Per il Piceno la Regione ha investito 500 milioni di euro e lo faremo anche insieme alla Soprintendenza. Qui abbiamo eccellenze come il percorso del travertino che non esiste altrove» spiega la Casini.
Le bandierine
«Lavorare con la Soprintendenza ad Ascoli sarà fondamentale. Questa non è una bandierina che abbiamo messo, ma un'opportunità importante nel rispetto delle altre province». Per l'assessore alla Cultura Donatella Ferretti «Il tessuto sociale si è attivato senza divisioni, che sono state finalmente superate. C'è stata unità di intenti per la rinascita di una comunità, che da tempo ha perso la direzione. La conquista della Soprintendenzas è qualcosa di straordinariamente importante. Possiamo quindi dire che questa è la giornata dell'orgoglio. Dobbiamo guardare al futuro pensando a quello che questo risultato significa per noi. Ascoli ha una struttura statale, che è un requisito fondamentale come Palazzo Panichi (futura sede della Soprintendenza, ndr)». «Gli ascolani - conclude - camminano su una storia millenaria e ci deve essere una svolta per ragionare in termini di territorio nella sua interezza».
Le opportunità
Anche i comuni piceni beneficeranno della nuova Soprintendenza. Per il sindaco di Acquasanta, Sante Stangoni «La presenza sul territorio della nuova sede va nella direzione della qualità e dello spessore culturale per tutto il territorio». Antonio Del Duca, sindaco di Montedinove, ricorda che « C'è bisogno di ripristinare la provincia Ascoli-Fermo, perché i campanilismi non servono. Il terremoto ha creato spopolamento, abbiamo bisogno di velocità nelle pratiche burocratiche». Per Andrea Traini, assessore al bilancio di San Benedetto, « Bisogna ragionare insieme e possiamo fare tanto per continuare a crescere come territorio» mentre per Luigi Contisciani del Bim « Il nostro ente ha sempre cercato di parlare con una sola lingua e il nostro progetto Mete Picene può essere da volano per tante iniziative future». Per Achille Buonfigli presidente del Cup « L'unione ha fatto la forza. I territori vincono se si lavora insieme. Ogni euro investito in ricerca e formazione crea benessere. La cultura attrae cervelli e creatività».
Cristiano Pietropaolo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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