«Sì al super green pass Quasi tutti i clienti si sono già vaccinati»

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Giovedì 25 Novembre 2021, 05:04
LA PREVENZIONE
ASCOLI Il governo mette in campo il Super green pass per cercare di salvare l'imminente periodo festivo ed evitare le tanto temute chiusure. Con il nuovo provvedimento, soltanto i vaccinati e i guariti potranno accedere a teatri, cinema, palestre, bar, ristoranti e altre attività ricreative mentre i non vaccinati potranno soltanto andare al lavoro effettuando i tamponi. Sicuramente ci saranno modifiche all'applicazione C19 utilizzata per il controllo del certificato verde.
Gli interrogativi
Ma cosa ne pensano le attività cittadine? Ci saranno cambiamenti? «I controlli erano obbligatori anche prima di questa novità. Stiamo aspettando il nuovo decreto ma per noi non è cambiato niente: si entrava con il green pass da vaccino o da tampone ma il 90% della nostra utenza è formato da persone vaccinate - dice Massimo Aniballi della palestra Malibù. - Le persone che si fanno il tampone sono davvero poche. Se siamo tutti vaccinati siamo decisamente più tranquilli. Nella nostra palestra si può entrare 24 ore su 24 e quindi posso diluire l'affluenza dei clienti: ho dei sensori che controllano il numero degli accessi. C'è bisogno di informare adeguatamente e incentivare le persone a fare il vaccino e farle tornare a fare quello che facevano prima altrimenti chiudiamo tutti».
Alta attenzione
«Da noi solo una persona entrava con i tamponi perché li faceva gratis ma questa persona adesso non potrà entrare più - aggiunge Sergio Torquati di Yuki. - Continueremo ad essere ligi come prima nei controlli. Non è possibile rischiare come qualcuno fa ma la nostra linea resta questa. Chi non vuole vaccinarsi può proseguire le attività all'aperto che abbiamo continuato a svolgere nei parchi pubblici».
Gli incassi restano bassi
«I controlli vengono effettuati all'ingresso delle sale e nessuno entra senza essere in possesso del green pass. Non credo che la cosa possa cambiare di molto a livello organizzativo - evidenzia Pietro Ferretti del cinema Multiplex delle Stelle. - Ancora non siamo tornati alla normalità. Se paragoniamo gli incassi degli anni precedenti alla pandemia siamo ancora al 50%. Il problema non sono i film di qualità, che non mancano, ma il clima di incertezza e di paura che regna; alcuni clienti non sono ancora tornati al cinema. Ascoltando i telegiornali non si viene certo rassicurati sulle future restrizioni, il nostro è un navigare a vista. I nostri impianti di ricambio d'aria sono sempre accesi e abbiamo una persona che è addetta al controllo dei certificati che noi facciamo prima dell'acquisto del biglietto proprio per evitare che insorgano delle incomprensioni. Un conto è respingere un cliente prima di aver acquistato il biglietto, un altro è respingerlo dopo l'acquisto. Chi entra è tranquillo. La cosa positiva è che il cliente sa che chi entra ha il green pass e questo è un motivo per fare stare tranquilli i più titubanti».
I controlli
«Noi chiediamo il green pass a tutti quelli che entrano nei nostri locali. Da noi difficilmente vengono quelli che hanno fatto solo il tampone - chiarisce Paride Vagnoni del bar Boccascena e del ristorante Il Desco. - Lo chiediamo a tutti e noi non abbiamo problemi. Siamo rigorosi nei controlli e non accettiamo quelli che non sono in regola. La clientela è scettica perché quelli che non sono vaccinati creano ancora scompiglio, ma questo è un loro problema».
Le alternative
«Non credo che ci saranno grandi cambiamenti. Siamo contenti di questa novità ma bisognava farlo prima. Forse torna la preoccupazione perché i contagi sono aumentati nei dintorni - sottolinea David Vitelli del ristorante Mister Ok di Porta Maggiore. - Le cose vanno abbastanza bene e raramente capita di trovare qualcuno senza green pass: in tutto ci sono state 2-3 persone che hanno preferito mangiare fuori anche se adesso il meteo non è ottimale. Speriamo che la situazione non peggiori».
Cristiano Pietropaolo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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