«Senza più feste civili per il patrono riscopriamo il culto di Sant'Emidio»

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Martedì 4 Agosto 2020, 05:04
LA RICORRENZA
ASCOLI Il 2020 sarà ricordato per essere l'anno in cui il Coronavirus ha condizionato e modificato le vite di tutti. Sarà un 5 agosto diverso questo per gli ascolani, che non potranno vivere la festa del patrono Sant'Emidio a causa delle restrizioni dovute alla pandemia. Come da disposizioni, infatti, si potranno svolgere solamente le celebrazioni religiose ma sempre nel rispetto delle direttive anti contagio.
L'opportunità
«Quella che può sembrare una difficoltà la si può trasformare in un'opportunità, perché il fatto di non poter fare manifestazioni esterne, obbliga a ripensare la festa come ad un incontro personale con il santo» spiega il vescovo di Ascoli Giovanni D'Ercole, « Queste feste diventano più delle sagre patronali e una volta tanto, questa situazione che stiamo vivendo, ci fa riscoprire il vero senso della festa di Sant'Emidio» dice. «È il momento in cui si scopre la centralità del santo per questa città e tutto, quest'anno, sarà centrato sulla tomba di Sant'Emidio. Se anche gli altri anni questo luogo faceva parte della festa, quest'anno è l'unico luogo della celebrazione e dove sarà convogliato tutto il flusso delle persone» spiega «Sarà un pellegrinaggio, dove noi andremo a fare visita al nostro patrono. L'aspetto religioso ha una sua importanza, perché le feste patronali rischiano di diventare celebrazioni in cui prevalgono gli eventi civili e di divertimento. Sono dispiaciuto molto sul fatto che non ci saranno i fuochi d'artificio, ma quest'anno molti potranno scoprire chi è veramente Sant'Emidio nella vita di tutti i cittadini» spiega D'Ercole. La nuova associazione cittadina nata per coordinare le feste patronali aveva invitato i commercianti e gli artigiani a celebrare il patrono allestendo le vetrine con simboli che ricordino la festa patronale.
I precedenti
«Nelle città dei santuari quali Lourdes e Medjugorje i negozi sono pieni di oggetti sacri. Mi piacerebbe che nella festa del santo tutti i commercianti possano esporre immagini, statue e prodotti che hanno a che fare con Sant'Emidio per tenere viva la tradizione. L'aspetto religioso non può essere staccato dalla vita» spiega D'Ercole. «Quest'anno siamo guidati dagli eventi ed è bello saper trasformare questa pandemia in un'opportunità sotto tanti punti di vista. Il prossimo anno la festa potrà risentire di tutto questo ma si potrà ripetere il legame della Quintana, che quest'anno si manterrà solo con il pranzo che offriremo ai consoli e ai capisestiere e l'offerta del Cero, che si svolge in forma ridotta» spiega D'Ercole. « La festa patronale mette insieme la politica e la vita cristiana, mettendo in evidenza che il santo è patrono di tutti, può essere un modello da seguire e da poter chiamare in aiuto, come abbiamo fatto durante la pandemia, offrendogli le chiavi della città» conclude D'Ercole. «Faremo di tutto perché non manchi almeno l'aspetto tradizionale. Purtroppo c'è un'aria sommessa e non tipica di questo tempo. Noi cerchiamo di mettercela tutta ma la devozione per il santo non deve venire meno» aggiunge il vicario Generale Don Emidio Rossi: « Le feste agostane sono sempre giorni importanti per noi ascolani».
Cristiano Pietropaolo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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