Scuola, fondi nel freezer

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Martedì 24 Ottobre 2017, 05:00
IL POST SISMA
ASCOLI «Chiedo che i 340mila euro del mese di settembre a disposizione delle scuole marchigiane dei comuni del cratere del terremoto non vadano persi e vengano anzi utilizzati per iniziare a risolvere alcuni dei problemi dei plessi del nostro territorio». Giuseppe Pacetti, segretario generale della Uil, racconta una situazione che rischia di penalizzare, e non poco, molti istituti scolastici già martoriati dal problema sisma. Per le scuole dei comuni inseriti all'interno del cratere sono stati infatti messi a disposizione dal Governo 10 milioni di euro (in tranche mensili da 340mila euro circa) per garantire nuovo personale docente e personale Ata. Il dirigente dell'ufficio scolastico regionale Marco Ugo Filisetti ha però ritenuto necessario chiedere un parere alla Corte dei Conti per l'ok definitivo all'utilizzo di quei fondi.
L'autorizzazione
L'autorizzazione è adesso arrivata, ma i tempi tecnici per la registrazione del decreto hanno fatto perdere alle scuole marchigiane i primi 340mila euro di settembre: «È vero che questi soldi devono essere spesi entro la fine del 2017, ma visto che ci sono è bene sfruttarli» ha tuonato Pacetti. «Anche se il loro utilizzo volesse dire avere una maggior vigilanza nelle scuole, maggior sicurezza o maggior personale solo fino al 31 dicembre, non vedo perché non si debba sfruttare la situazione. Sono fondi messi a disposizione per le scuole del nostro territorio: per avere denaro molto spesso bisogna sputare sangue, adesso che ce l'abbiamo non ne usufruiamo?».
La richiesta
Il segretario della Uil si è dunque mosso frettolosamente per chiedere a Filisetti di recuperare i primi 340mila euro non utilizzati: «Ho già fatto una prima richiesta e a breve ne farò un'altra, ma spero che anche gli altri sindacati come Cisl, Cgil, Snals e Associazione Nazionale Presidi siano dalla nostra parte. Perché se si fossero mossi fin da subito, magari la nostra richiesta iniziale avrebbe avuto un altro peso e un altro impatto». I problemi però non finiscono qui. I 10 milioni di euro a disposizione delle scuole del cratere sono stati utilizzati anche da plessi e istituti di comuni che non sono stati inclusi nel cratere: «L'assessore all'istruzione Loretta Bravi ha convocato tutti i sindaci della regione, quando invece la questione avrebbe riguardato sono le scuole dei comuni colpiti dal terremoto» ha spiegato Pacetti. «Proprio ieri mattina ho ricevuto la segnalazione che una scuola di Montalto, che fa parte del cratere, non ha ancora avuto quanto richiesto, mentre in alcuni plessi dei comuni limitrofi, fuori dal cratere, è stato assegnato un nuovo professore o si è registrato un incremento del numero di personale. E questo non va assolutamente bene». Come se non bastasse poi, molti posti docenti e posti Ata già assegnati sono stati ritirati senza preavviso: «Senza alcuna comunicazione, all'inizio dell'anno molte scuole si sono ritrovate a non avere più quel personale che invece era stato assegnato nei primi mesi del 2017. Tanti dirigenti avevano programmato il loro anno scolastico facendo affidamento su questo personale, invece senza alcuna motivazione sono stati sottratti diversi posti».
Gli scenari
E un problema simile potrebbe ripresentarsi a breve: «Nel decreto che assegna questi 10 milioni non è scritto da nessuna parte che il nuovo personale per l'anno scolastico 2017/18 sarà garantito anche per i prossimi anni. Paradossalmente una scuola che oggi ha potuto o potrebbe formare una nuova classe perché ha a propria disposizione un maggior numero di personale, il prossimo anno potrebbe ritrovarsi senza quello stesso personale. Con la conseguenza che due classi da 20 alunni potrebbero dunque dover essere accorpate in un'unica classe da 30-35 bambini. È un altro problema molto serio da risolvere e per il quale devono muoversi direttamente i parlamentari delle Marche e l'ufficio scolastico regionale. Sono tante situazioni che non possono passare inosservate, la mia richiesta è che anche gli altri sindacati si mettano in prima linea per provare a risolvere tutte queste delicate situazioni».
Matteo De Angelis
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