Porte aperte agli stranieri «Tasse al 4% a chi investe»

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Sabato 21 Luglio 2018, 05:04
IL RILANCIO
ASCOLI Incentivare le imprese straniere ad investire nelle aree colpite dal sisma, o comunque a ad alto tasso di disoccupazione, creando delle condizioni, anche fiscali, favorevoli come una tassazione pari al 4 per cento per cinque anni. E' quanto riportato nella proposta di Legge depositata nei giorni scorsi alla Camera e frutto di un lavoro sinergico tra l'onorevole Roberto Cataldi, deputato per il Movimento 5 Stelle di Ascoli e l'economista teramano Antonio Zennaro tra i primi firmatari della normativa insieme ad altri deputati. Disposizioni per la incentivazione di investimenti di imprese estere nelle aree economicamente depresse del territorio italiano è il titolo della proposta consultabile sul sito della Camera nata dalla collaborazione di due professionisti che vivono e operano in un'area di crisi complessa, quale Valvibrata e della Valle del Tronto, fortemente colpita dal sisma.
Nel dettaglio
«Questa proposta di Legge nasce dall'esigenza di creare incentivi a costo zero per imprese straniere che decidono di investire nelle aree caratterizzate da un alto tasso di disoccupazione spiega l'onorevole Cataldi -. Tali imprese potranno svolgere attività produttive in ambiti che non siano in competizione con imprese italiane, oppure dovranno svolgere la propria attività acquistando almeno il 50 per cento delle materie prime da aziende Italiane oppure costituire joint venture con aziende del territorio». Sempre meno imprese decidono di investire nel territorio e tante se ne vanno, una tendenza che l'onorevole Cataldi spiega così: «Questo disegno di Legge è stato pensato per cercare di intervenire su questa problematica che in parte dovuta anche un sistema di concorrenza da parte degli altri Paesi Europei prosegue -. Tra questi c'è la Spagna dove c'è un'area in cui le nuove aziende che investono pagano soltanto il 4 per cento di tasse. Questo avviene in base ad una previsione normativa di un Trattato europeo che ha consentito di fare questo tipo di incentivi nelle regioni ultra periferiche. In sostanza è una deroga all'aiuto di Stato: lo può fare la Spagna nelle isole Canarie, la Francia nella Martinica e addirittura con un'altra deroga è prevista nella zona est della Germania». In Italia non c'è questa possibilità per questo l'onorevole, insieme ad altri deputati, ha depositato a Roma questa proposta di Legge. «Si tratta di uno strumento fiscale costruito sulla falsariga di quanto già fatto in Spagna con l'autorizzazione della Commissione Europea con la differenza che, nel caso spagnolo, l'incentivo è stato autorizzato in base alle previsioni del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea aggiunge l'onorevole - mentre, nella realtà Italiana, la deroga al divieto di aiuto di stato poggia sulla necessità di favorire lo sviluppo economico delle regioni dove il tenore di vita è risultato anormalmente basso e si è in presenza di una grave forma di disoccupazione nonché nelle aree colpite dal sisma del 2016».
Il piano
Oltre ad incentivare le imprese ad investire nel territorio Cataldi sta già studiando come favorire la loro permanenza. «Sto pensando ad un piano più strutturale per favorire la permanenza delle aziende creando ad esempio delle strutture funzionali ad esse attraverso la realizzazione di un progetto industriale organico e coordinato». Le aziende devo avere anche una convenienza logistica a stare sul territorio. Per questo è in contatto con l'ingegner Pasqua dell'aviosuperficie di Monteprandone con il quale sta valutando il modo di creare dei voli a basso costo che sicuramente incentiverà anche un movimento a livello turistico non solo legato alle imprese che operano nel territorio.
Luigina Pezzoli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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