LE TRATTATIVE
ASCOLI «Mai con il Pd!». Nel primo vertice del centrodestra

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Domenica 23 Settembre 2018, 05:04
LE TRATTATIVE
ASCOLI «Mai con il Pd!». Nel primo vertice del centrodestra in previsione delle elezioni comunali è questo l'avvertimento a chi strizza l'occhio ai democrat (Piero Celani) per dare vita a un fronte antisovranista vaticinato dall'ex senatore Amedeo Ciccanti e vincere a Palazzo Arengo. «La coalizione di centrodestra è alternativa all'attuale gestione politica del Pd alla Regione e alla Provincia di Ascoli e ha confermato la propria disponibilità inclusiva verso tutte le esperienze civiche con pari considerazione». La nota diffusa dal centrodestra alla fine della riunione recita «che il confronto si è svolto in un clima sereno e costruttivo, dove il centrodestra ascolano ha rivendicato con orgoglio l'esperienza del buon governo cittadino sviluppatasi dal 1999 ad oggi nella prospettiva di traghettare la città verso il 2024». In realtà il vertice, come avviene quasi sempre in tutte le trattative politiche, non è stato affatto sereno. Anzi.
Gli accordi
L'incontro è stato promosso dal segretario comunale della Lega, Andrea Antonini, il quale, però, è stato accusato da qualche suo autorevole alleato di avere dimenticato qualche esponente di spicco della maggioranza. «Io ho invitato i rappresentanti delle liste che vinsero nel 2014» tiene a puntualizzare Antonini ma alla riunione erano assenti Cesare Celani, l'assessore Alessandro Filiaggi (che forse sta seriamente pensando di cambiare sponda politica tornando nel Pd) Sergio Cinelli, Valentino Tega. Qualcuno forse aveva impegni, qualcun altro no, come Valentino Tega. «A me non ha detto niente nessuno - precisa l'ex assessore - io comunque sto preparando la mia lista civica per il centrodestra, se poi non mi vogliono...».
Le assenze
Ma l'assenza più pesante di tutte è stata quella di Piero Celani che ha detto di essere impegnato fuori città ma che qualcuno avrebbe visto in serata ad Ascoli. D'altronde dopo tutte le insinuazioni e le cattiverie che gli sono piovute addosso per ora Piero Celani preferisce tergiversare tenendo a mente l'antico adagio «Dagli amici mi guardi Dio, ché dai nemici mi guardo io». In molti nel centrodestra sono pronti ad accusarlo di volere stringere accordi con gli acerrimi nemici Luciano Agostini e Amedeo Ciccanti, ma ai suoi Piero Celani ricorda di avere battuto anche in passato candidati sindaci dell'area del centrodestra. Insomma un messaggio che equivale a dire: non pensate di farmi diventare il capro espiatorio altrimenti il centrodestra va in frantumi. E mentre Massimiliano Di Micco sorvola sul mancato invito al suo assessore Alessandro Filiaggi («il capo di quella lista sono io») e mentre Simone Matteucci abbandona la seduta polemicamente («qualcuno non lo voleva») qualche attrito c'è stato durante la riunione anche fra gli assessori Gianni Silvestri e Daniele Gibellieri.
Le tensioni
Quest'ultimo infatti ha obiettato il passaggio politico che coinvolge le liste civiche, compresa la sua. «Dicci una volta per tutte da che parte stai» gli ha urlato in faccia l'immarcescibile assessore azzurro a Gibellieri che nel frattempo deve incassare l'addio di Nico Stallone ufficialmente con la casacca verde addosso del Carroccio. Gibellieri sotto accusa anche per una cena carbonara con Celani. «Se ci sono state dimenticanze ovvieremo - indossa i panni del pompiere, Antonini - perchè il nostro obiettivo è allargare il consenso». Anche ad Aliberti e Travanti? «Non mi pare che abbiano più partecipato a riunioni di maggioranza e poi non ho più nemmeno i loro numeri di telefono. Sia chiaro un punto - conclude Antonini - io sono il segretario comunale della Lega che risponde a quello regionale Arrigoni il quale detta la linea del partito». Insomma chi nel Carroccio pensa di farlo fuori avrà vita dura.
Mario Paci
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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