LE REAZIONI
ASCOLI Con più di ottomila preferenze Guido Castelli non è

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Mercoledì 23 Settembre 2020, 05:04
LE REAZIONI
ASCOLI Con più di ottomila preferenze Guido Castelli non è solo il candidato più votato della provincia di Ascoli ma dell'intero centrodestra delle Marche. Per l'ex sindaco delle Cento Torri si tratta di un ritorno in pompa magna a Palazzo Raffaello dove era stato eletto nel 2005. «Sono rimasto impressionato da questa enorme mole di voti presa non solo ad Ascoli ma in tutto il Piceno - rimarca raggiante Castelli - . Secondo me la ricetta giusta è stata comporre una lista forte, formata da validi amministratori; i tremila voti di Assenti sono un bottino importante se si considera che nessun altro consigliere di Fdi nelle Marche ha preso così tanti voti come lui».
Il sorpasso
«Se abbiamo superato la Lega nei consensi - prosegue - significa che Fratelli d'Italia diventa centrale negli equilibri politici del Piceno perchè è il primo partito sia ad Ascoli che a San Benedetto. Per questo è importante che il partito si organizzi sul territorio perchè la responsabilità è ora enorme. Se in pochi anni si è passati dal 3 al 22% significa che Fratelli d'Italia può aprire un ciclo. E il prossimo anno ci sono le elezioni comunali a San Benedetto...».
La sofferenza
Guido Castelli come Andrea Antonini ha dovuto superare la concorrenza interna di tanti candidati agguerriti. Ma se per l'ex sindaco è stata una vittoria sul velluto, viceversa per l'ex commissario provinciale del Carroccio è giunta solo in zona Cesarini. «Ma quanto è bello andare in giro con le ali sotto ai piedi Se hai una Vespa Special che ti toglie i problemi». Dopo una campagna all'americana in sella alla Vespa Rossa di 30 anni fa, Antonini può finalmente fermarsi e festeggiare. Una vittoria ottenuta grazie ai militanti (un po' meno sostenuta dai vertici del partito...) superando al fotofinish Monica Acciarri nel derby interno alla Lega. «Sono contento perchè questa è una vittoria espressione solamente del territorio piceno - afferma con un pizzico di risentimento l'ex vice sindaco - D'altronde ho scoperto di avere preso tanti voti sulla costa e non dalla montagna dove invece sono stato più presente». Ogni riferimento al dato di Montalto Marche è puramente voluto. «Il mio obiettivo - promette - sarà quello di sbloccare la ricostruzione dopo che per quattro anni i terremotati sono stati umiliati». La vittoria di Antonini spariglia i piani di qualcuno ai vertici alti della Lega. Dispiaciuto per qualche tradimento è anche Piero Celani che lascia Palazzo Raffaello dopo cinque anni: «Pensavo che Forza Italia di San Benedetto mi portasse più voti ma così non è avvenuto. Pazienza - fa spallucce l'ingegnere- purtroppo questa legge elettorale premia chi ha preso meno voti di me come la collega Marcozzi a Fermo, ma va rispettata. Forza Italia è in lento declino? Sono tre anni che chiedo di costituire comitati comunali in tutti i centri della provincia ma non vengo ascoltato».
L'amarezza
Quasi ottomila voti non sono bastati per fare sorridere Anna Casini riconfermata comunque in Regione. «Le elezioni sono andate male come appare evidente dai numeri - ammette - Ad ogni buon conto il Partito democratico si è affermato come prima forza politica nella provincia di Ascoli Piceno e in particolare nelle aree colpite dal sisma, segno evidente che la nostra presenza è stata percepita e riconosciuta, contrariamente a quanto spesso rappresentato dai media». «Viviamo - aggiunge - un periodo storico caratterizzato da una grave crisi economica e occupazionale, acutizzata dalla pandemia in cui l'incertezza e la povertà generano paura e dove il messaggio populista, che semplifica temi complessi, senza darne soluzione, purtropppo attecchisce con facilità. In questi anni il Governo Ceriscioli, pur essendo stato impegnato a risolvere emergenze epocali, come il terremoto, la crisi economica e il covid, è riuscito a raggiungere tutti gli obiettivi promessi nel programma di mandato di cinque anni fa. Ora siamo dinanzi a una sfida ulteriormente difficile, quella di opposizione a una destra populista e radicale che svolgeremo mettendo al primo posto, come sempre, l'interesse dei marchigiani e in particolar modo dei piceni. Il mio risultato è stato straordinariamente positivo, le circa ottomila persone che hanno espresso fiducia nei miei confronti, e la dimostrazione di affetto e stima da parte dei settori con cui ho maggiormente interagito, lo rendono per me prezioso».«Ringrazio - conclude - il gruppo dirigente del mio partito (che è stato al mio fianco) che in questa campagna elettorale ha potuto contare sul prezioso contributo di un gruppo di giovani e meno giovani, donne e uomini, che si sono messi a disposizione con passione, competenza e senso di responsabilità. Il risultato ottenuto lo metto a disposizione per la costruzione di un centrosinistra rinnovato, più forte e radicato». È vero il Pd dovrà ricostruire dalle macerie.
Mario Paci
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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