Lavoro agile in un'azienda su 10

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Giovedì 13 Agosto 2020, 05:04
LA RIPARTENZA
ASCOLI Ridurre la produzione, ma senza mai sospenderla. E' così che gran parte degli imprenditori del Piceno ha reagito alla pandemia. Durante il lockdown soltanto una piccola fetta delle imprese picene ha sospeso l'attività produttiva, nemmeno l'8 per cento, mentre la maggior parte, oltre il 60 per cento, ha ridotto al produzione ma senza mai fermarsi. E' quanto rende noto la Cna di Ascoli che ha elaborato i dati, diffusi da Infocamere e Centro studi della Cna regionale delle Marche, relativi al periodo di emergenza Covid, sia per quanto riguarda i regimi di attività delle imprese, sia per la situazione occupazionale.
La produzione
In particolare su 5.960 imprese attive, 1.650 hanno mantenuto un livello produttivo sostanzialmente invariato rispetto a prima dell'emergenza; 3.840 hanno lavorato a regime ridotto; 460 hanno sospeso l'attività. «Come abbiamo più volte ribadito commenta Francesco Balloni, direttore della Cna Picena la stragrande maggioranza delle nostre imprese resiste e ha voglia di ripartire. Certo è, come si vede dai tanti dati che abbiamo elaborato, il mese di luglio è stato molto duro per l'ingresso al lavoro. Per questo ribadiamo l'importanza e l'urgenza del rafforzamento e del prolungamento degli ammortizzatori per le imprese di tutte le tipologie e dimensioni». Dall'indagine a campione della Cna di Ascoli, emerge, inoltre, che il 9,3% degli imprenditori piceni prevede un buon recupero già con i dati in chiusura del mese di luglio; il 6,4% confida in situazioni migliori a partire da ottobre; il 34,8% sposta questa data a fine anno; il 49,5% non prevede grandi novità almeno fino al primo semestre del 2021. Nella drammaticità della situazione spicca, come segnale di resistenza, il fatto che solo 1,2% degli intervistati non prevede ripresa e si avvia alla chiusura della propria attività.
Un segnale di resistenza
Nel periodo da marzo a luglio risulta che il 75,8% delle aziende ha ricorso a periodi più o meno prolungati di cassa integrazione a zero ore; il 23,1% ha optato per una riduzione dell'orario di lavoro dei propri dipendenti; il 25,9% ha utilizzato ferie e permessi arretrati; il 13,7% ha utilizzato il lavoro agile. Delle 5.890 imprese del Piceno, l'indagine della Cna di Ascoli rileva che ben 4.890 stanno già adottando contromisure e hanno intenzione di programmarne per il post emergenza. Il restante 16,9% preferisce attendere l'evoluzione della situazione e prendere iniziative di conseguenza. Fra le azioni principali messe in campo l'86% delle impresa ha puntato sulla sicurezza di lavoratori, utenti e sul miglioramento logistico. Fra le imprese più attive nella programmazione del post emergenza, l'8,2% pensa a un'estensione del lavoro agile; l'8,6% a migliorare il meccanismo dei servizi a domicilio e il 4,7% a un ulteriore sviluppo del commercio elettronico. Il 73,8% delle imprese Picene ha richiesto in questi mesi una qualche forma di finanziamento. Di queste 4.350 richieste, all'ultima data aggiornata del 9 giugno, 3.080 hanno ricevuto il finanziamento richiesto o sono in attesa dell'erogazione. «Occupazione e liquidità ribadisce Luigi Passaretti, presidente della Cna di Ascoli Piceno stanno facendo, come si vede da questi dati, la differenza. E la faranno ancora di più alla ripartenza post estate di settembre e ottobre».
Luigina Pezzoli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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