LA SCUOLA
ASCOLI Un tema da sempre molto considerato da famiglie e scuole è

3 Minuti di Lettura
Domenica 1 Settembre 2019, 05:04
LA SCUOLA
ASCOLI Un tema da sempre molto considerato da famiglie e scuole è quello relativo alla vaccinazione dei piccoli studenti che tra poco torneranno in classe.  Com'è noto, è ancora in vigore la legge Lorenzin, che è entrata in vigore due anni fa. Doveva essere corretta in alcun i punti essenziali ma con la caduta del governo è naufragato ogni tentativo di modifica. La normativa ministeriale parla di dieci vaccini che sono obbligatori per far entrare a scuola gli studenti da 0 a 16 anni. Per i genitori che non adempiono all'obbligo, è prevista la non iscrizione per i bambini fino ai 6 anni mentre ci sono multe salate (fino a 500 euro) per i genitori degli alunni che hanno da 6 anni in su e che non hanno rispettato l'obbligo. Nel Piceno sono ancora una trentina i bambini sprovvisti di vaccinazione che rischiano l'esclusione. In Parlamento era in discussione anche il cosiddetto obbligo flessibile introdotto dal ministro della salute Giulia Grillo che stabiliva l' obbligatorietà di vaccinazione per l'iscrizione a scuola soltanto in caso di emergenze sanitarie o di compromissione dell'immunità di gruppo, ma al momento, con un'instabilità politica in corso, il discorso è ancora sospeso. I vaccini che restano comunque obbligatori sono quelli contro la difterite, la poliomelite, il tetano, l'epatite B, la pertosse, la haemophilusinfluenzae di tipo B, il morbillo, la rosolia, la varicella e la parotite.
Le procedure
L'assessore comunale all'istruzione Monica Acciarri spiega che «come Comune non possiamo molto operare con nostre scelte in questo ambito. C'è una legge regionale che semplifica le procedure tra scuole e Asur nel passaggio dell'obbligo vaccinale. Gli istituti scolastici recepiscono i dati dall'Asur che successivamente comunica le procedure da attivare» prosegue l'assessore, « Per quanto riguarda gli asili nido, è il Comune che rimanda gli elenchi dei bambini all'Asur che successivamente elabora le procedure da utilizzare. C'è un rapporto codificato tra la legge nazionale e quella regionale, dove i dati sono secretati da Asur e dove successivamente la Regione fornisce tutte le indicazione su come agire» spiega l'assessore all'Istruzione, «I genitori devono comunque rispettare gli obblighi di legge e io mi attengo alle normative in atto. Ultimamente la Regione ha facilitato le procedure informatizzando maggiormente i sistemi di comunicazione: rispetto ad altri enti dove le procedure sembrano più farraginose, le procedure da noi sono più veloci» evidenzia l'assessore. « La cosa più importante è quella della tutela della salute dei bambini: è un fattore assolutamente prioritario, ma intanto noi seguiamo la via istituzionale che ci viene dettata dagli altri enti». Chissà se, con il cambio di governo cambierà qualche aspetto normativo ma, intanto, sembra che il fenomeno dei cosiddetti no vax sia in calo: il dibattito pubblico sui favorevoli e i contrari all'obbligo vaccinale non è più di primo piano come invece accadde qualche tempo fa. L'Arengo attende le comunicazioni ufficiali dell'Asur. A Pesaro invece sono 21 i bambini che non potranno accedere al servizio perché non in regola con gli adempimenti vaccinali. Il Comune di Pesaro lo ha comunicato con una determina pubblicata sull'albo pretorio. Il richiamo è alla legge 119 del 31 luglio 2017 secondo cui «l'assolvimento degli obblighi vaccinali costituisce requisito di accesso alla scuola dell'infanzia». Ma già lo stesso assessorato alla pubblica istruzione aveva ribadito la sua fermezza sul nodo vaccini adeguandosi alla Legge Lorenzin senza possibilità di deroghe o di fughe in avanti.
Cristiano Pietropaolo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA