La missione nella capitale per convincere Franceschini

1 Minuto di Lettura
Venerdì 17 Gennaio 2020, 05:04
ASCOLI Ma cosa è successo durante le ore decisive della missione romana di mercoledì scorso per portare Ascoli a conquistare la sede della Soprintendenza Marche sud? Come si è riusciti a concludere il percorso difficile e articolato intrapreso con la comunicazione ministeriale ufficiale della scelta del capoluogo piceno? A ricostruire sinteticamente quello che è successo realmente è lo stesso sindaco Fioravanti, recatosi nella capitale insieme alle parlamentari Latini e Silvestri. «La giornata a Roma - spiega il primo cittadino ascolano che ha praticamente rappresentato la finalizzazione di un importante lavoro di squadra, era stata preceduta dai solleciti inoltrati a livello ministeriale dalle deputate Silvestri e Latini. Abbiamo anche approfittato della coincidenza con l'incontro sui temi legati al post terremoto per contattare Franceschini e convincerlo ad esprimersi favorevolmente sulla candidatura di Ascoli. Nell'arco della giornata ho avuto personalmente diversi contatti con il ministro che mi ha sempre ribadito che avrebbe tenuto conto di criteri oggettivi. Ed io gli ho ricordato che Ascoli rientrava oggettivamente nei parametri, ovvero il numero di abitanti, la distanza chilometrica, la consistenza del patrimonio culturale. Quindi la scelta di Ascoli poteva davvero essere quella giusta. C'erano le condizioni per farlo». «A consentire l'accelerazione aggiunge Fioravanti è stata l'interrogazione a risposta immediata presentata dall'onorevole Giorgia Latini».
© RIPRODUZIONE RISERVATA