In 200 al giardino vescovile

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Domenica 28 Giugno 2020, 05:04
LA RIPARTENZA
ASCOLI Una manifestazione riuscita, voluta dalla locale sezione del Fondo Ambiente Italiano per poter tornare a godere, tramite il distanziamento sociale e l'uso dei dispositivi di protezione (mascherine) di uno dei maggiori patrimoni di arte e natura della città. Sono state superiori alle attese le presenze registrate alla prima delle due mattinate dell'edizione speciale delle Giornate Fai, organizzate presso il giardino vescovile e spostate dopo l'annullamento dell'appuntamento di fine marzo, generalmente dedicato alle date di primavera.
Le visite
Più di cento (altrettanti previsti oggi) sono stati i visitatori che hanno partecipato all'iniziativa ieri mattina a piccoli gruppi alla scoperta del nuovo assetto del giardino vescovile svelati dall'esperto Michele Picciolo, che ha fatto conoscere agli intervenuti i segreti di una area un tempo adibita ad orto, esistente già in periodo rinascimentale, dietro ad un edificio, Palazzo Roverella, costruito nel 1532. La visita guidata, oltre alla ricchezza botanica del giardino, ha permesso di svelare ai partecipanti il nuovo assetto artistico del percorso, concepito all'interno del progetto del nuovo Museo Diocesano, pronto ad essere inaugurato.
Il nuovo percorso
Il giardino custodisce le campane delle chiese picene danneggiate o crollate nel sisma del 2016 tra cui quelle della chiesa della Madonna del Sole di Capodacqua. «Questi tesori sopravvissuti al terremoto dell'agosto 2016 rappresentano il patrimonio di spiritualità e di fede delle comunità a cui appartengono» ha detto il vescovo diocesano, Giovanni D'Ercole ieri mattina a proposito delle campane esposte e di tutte le opere che sono state salvate dalle macerie del terremoto, provenienti dai comuni di Ascoli, Acquasanta Terme, Arquata, Montegallo, Venarotta e dalle loro frazioni. Un materiale che costituisce una fetta importante del rinnovato museo diocesano, inizialmente destinato ad un'apertura fissata per lo scorso 14 marzo e poi rimandata a causa dell'emergenza coronavirus. La ricchissima esposizione di pitture e sculture, già ospitata in passato presso le sale del museo, situato al primo piano del Palazzo Vescovile, verrà estesa sino al secondo piano dell'edificio Infatti, oltre a riproporre l'importante patrimonio ospitato in precedenza, frutto di una espressione artistica nata attraverso i secoli dalla devozione locale, dal Medioevo al Barocco, si aggiungeranno decine di opere d'arte provenienti dai luoghi del terremoto e già restaurate.
L'esposizione
Complessivamente si tratta di alcune centinaia di pezzi d'arte che vanno ad aggiungersi a quelli provenienti dall'ex chiesa di San Gregorio Magno, per due anni sede dell'esposizione di 51 testimonianze d'arte provenienti dai luoghi colpiti dagli eventi tellurici. A condurre i visitatori stamattina al giardino vescovile saranno i professori Adriana Cipollini e Paola Antonini. È stato creato un percorso tematico della memoria collocando i reperti dei campanili crollati o danneggiati. «Siamo molto felici delle numerose persone che si sono prenotate alle visite e della volontà del vescovo di farci conoscere in anteprima questa sezione diocesana straordinaria con le campane in mostra» ha detto la presidente del Fai Marche Alessandra Stipa, certa che si tratti di ammirare un pezzo importante del nostro territorio che per miracolo non è andato perduto.
Filippo Ferretti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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