IL POST TERREMOTO
ASCOLI Nel buio, indecifrabile e interminabile tunnel della

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Giovedì 17 Ottobre 2019, 05:04
IL POST TERREMOTO
ASCOLI Nel buio, indecifrabile e interminabile tunnel della ricostruzione post terremoto, è proprio Ascoli, capoluogo con circa 1900 edifici inagibili e una parte del circondario montano (Arquata in testa) quasi cancellato dalle tremende scosse del 2016, ad accendere una luce e ad alzare la voce per chiedere una deroga ai laccioli della burocrazia e delle normative che stanno imbrigliando le speranze di ripresa. E lo fa con una raccolta di firme tra i cittadini allargata a tutte le popolazioni dei territori colpiti dal sisma. Una petizione che vede come prima firma quella del promotore, il sindaco ascolano Marco Fioravanti che ha già inoltrato il documento ai 140 sindaci di tutti i comuni feriti dal terremoto affinché coinvolgano i cittadini per sostenere questa battaglia con l'obiettivo di velocizzare i tempi della ricostruzione che al momento si preannunciano lunghissimi, con una stima di almeno altri 8 anni e di favorire la ripresa economica scavalcando, con una deroga, gli ostacoli di burocrazia e normative consentendo di far lavorare le imprese locali che ora sono in grande sofferenza. Una volta raccolte migliaia di firme, la petizioni sarà recapitata al presidente dell'Anci (Associazione nazionale Comuni italiani), Antonio Decaro, per sensibilizzare con forza Governo, parlamentari ed Unione europea.
L'appello
Il sindaco Fioravanti, dopo aver scritto al presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, e ai presidenti delle Regioni colpite dal sisma per chiedere sostegno sulla richiesta di una deroga alla normativa europea sulla concorrenza, ha deciso di inviare a 140 sindaci il testo della petizione popolare che dovrà servire a sensibilizzare le istituzioni ai più alti livelli sulla ricostruzione lumaca. I nostri territori sostiene il primo cittadino ascolano non sono più gli stessi. Le nostre comunità sono diventate più fragili. E' compito ineludibile di noi sindaci assumerci un'azione incisiva nei confronti dell'Unione europea e allo stesso tempo del nostro Governo. Questo è un appello a tutti i sindaci del cratere sismico del centro Italia perché sottoscrivano questa petizione da presentare nelle mani del Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, la massima autorità istituzionale italiana presente al momento a Bruxelles. All'Anci chiediamo il sostegno per conseguire un risultato positivo per questo impegno.
La petizione
Parte ufficialmente, con l'invio ai Comuni del testo da sottoscrivere, il percorso di questa petizione popolare che a suon di firme dovrà convincere le più alte istituzioni a cambiare passo per la ricostruzione post terremoto. Una raccolta di firme che si pone come obiettivo, come detto, la deroga alla legge sulla concorrenza dell'Unione europea .
La richiesta
«Una richiesta si legge nel documento - che nasce appunto dal presupposto che nei territori del centro Italia devastati dal terremoto occorre ricreare immediatamente economia e posti di lavoro per recuperare coesione sociale e psicologica. «Per rendere efficace e veloce la ricostruzione si legge ancora - dobbiamo superare la giungla di leggi, leggine e circolari. () Oggi si deve affrontare l'emergenza terremoto da due punti di vista con relativi vantaggi: il primo è quello legato alla prevenzione delle infiltrazioni mafiose che intendono acquisire le risorse previste per la ricostruzione post sisma. Sono già state individuate da parte della Procura Antimafia di Ancona alcune situazioni. Il secondo è la rinascita del tessuto sociale ed economico nell'area del cratere sismico con una deroga per consentire che ad occuparsi della ricostruzione siano le stesse imprese dei territori colpiti».
Luca Marcolini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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