IL POST TERREMOTO
ASCOLI Dopo le tante parole spese, a sancire l'estrema lentezza

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Mercoledì 19 Febbraio 2020, 05:04
IL POST TERREMOTO
ASCOLI Dopo le tante parole spese, a sancire l'estrema lentezza della ricostruzione post terremoto ad Ascoli e nel Piceno, ma anche nelle altre zone colpite dal sisma, arrivano ora i freddi ma significativi numeri degli uffici del commissario straordinario. Un report che riassume i dati relativi alle procedure in corso e a tutti gli aspetti inerenti le stesse aggiornati allo scorso 31 dicembre, quindi, circa un mese e mezzo fa. Il numero emblematico per capire quanto si debba ancora lavorare per restituire a tutti case abitabili è quello relativo ai decreti dell'Ufficio ricostruzione per sbloccare o negare i contributi: la media, negli ultimi mesi, è di 30 pratiche al mese arrivate alla fine dell'iter su un totale di 1.770 potenziali richieste di contributo, ad Ascoli, su altrettanti edifici inagibili. Con solo 170 pratiche (ovvero circa il 10% del totale) che hanno avuto l'ok per il contributo. Tempi biblici in vista, dunque, per chiudere il discorso ricostruzione.
I ritardi
Il report ufficiale della struttura del commissario per il sisma, come detto aggiornati allo scorso 31 dicembre, non lascia dubbi sulle difficoltà e le lungaggini incontrate durante il percorso della ricostruzione, tra procedure e burocrazia. L'esempio di riferimento, in tal senso, è proprio il capoluogo ascolano, dove il quadro di partenza per le richieste dei contributi risultava di 1.770 potenziali richieste di contributo a fronte di altrettante unità abitative dichiarate inagibili. Un numero che viene fuori da un totale di 2.527 schede Aedes predisposte a fronte di quasi 10.000 richieste di sopralluoghi. Di queste schede Aedes, 757 fanno riferimento ad appartamenti giudicati agibili, 826 dichiarati inagibili con danni lievi e altri 944 inagibili con danni gravi. E quindi si arriva alle potenziali 1770 richieste di contributo da parte di chi ha subìto danni. Con solo il 30% degli appartamenti sottoposti a verifica che è risultato utilizzabile. Ebbene, al 31 dicembre scorso, sempre stando ai dati ufficiali del commissario per il sisma, erano soltanto 452 le richieste di contributo presentate dagli ascolani (o comunque da chi ha una casa ad Ascoli) all'Ufficio per la ricostruzione. Di queste 452 richieste, 335 riguardano appartamenti o locali con danni lievi e 117 quelli con danni gravi.
Le pratiche sbloccate
Delle 452 richieste di contributi arrivate da Ascoli all'Ufficio per la ricostruzione, al 31 dicembre scorso, risultavano sbloccate con decreto soltanto 183 pratiche, di cui 151 relative a danni lievi e altre 32 riguardanti appartamenti o locali con danni gravi. Alla fine, delle 452 richieste presentate, le pratiche che sono arrivate ad ottenere il contributo risultavano, a fine dicembre, soltanto 170 (altre 13 sono state respinte). Quindi, come detto, soltanto il 10% delle pratiche potenziali, pari a 1.770, è stato al momento finanziato. Le altre 269 pratiche, invece, - sempre secondo il report del commissario per il sisma - sono ancora in fase di lavorazione di cui 149 in Comune, 93 presso i professionisti incaricati e 27 all'Ufficio ricostruzione. E questo a conferma di come si debbano produrre decine e decine di atti dal momento della presentazione per poter sbloccare una pratica. Esaminando ulteriormente i dati, emerge che la media delle pratiche ascolane sbloccate con decreto dell'Ufficio di ricostruzione è di circa 30 al mese.
Luca Marcolini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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