«Il decreto sisma mette al tappeto i sindaci piceni»

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Mercoledì 4 Dicembre 2019, 05:04
L'AFFONDO
ASCOLI «Con il nuovo decreto sisma non si va da nessuna parte» afferma Augusto Curti, sindaco di Force . «Se il testo che uscirà dal Senato dovesse essere uguale a quello già approvato alla Camera sarebbe la conferma che l'ultima visita del Presidente del Consiglio Conte a Castelsantangelo sul Nera non era altro che l'ennesima passerella che in tanti hanno fatto in questi anni. In quell'occasione - sottolinea il sindaco - lo stesso Conte giustificò il fatto di non aver nominato un sottosegretario al sisma, sostenendo di voler assumere in prima persona la responsabilità della ricostruzione: oggi è a lui che insieme a tanti cittadini chiediamo l'onere e l'onore della scelta. Nel testo approvato alla Camera dei deputati, sebbene vada riconosciuto uno sforzo per quanto riguarda lo sviluppo del tessuto socio-economico, non sono contenute le misure necessarie ad una accelerazione della ricostruzione privata e pubblica». I sindaci e la Regione Marche da oltre due anni chiedono tre semplici cose: accelerazione della ricostruzione pubblica, di quella privata e deroga per il personale impiegato negli uffici sisma. «Purtroppo - continua Curti - il nuovo decreto uscito dalla Camera non affronta seriamente nulla di tutto ciò. Leggere alcuni rappresentanti della Lega che parlando del terremoto è offensivo nei confronti di chi il disastro del sisma lo vive per davvero: la Lega nella vicenda del sisma purtroppo la ricordiamo solo per le felpe di Salvini, per l'assoluta indifferenza nei confronti dei veri problemi delle persone, per le vicende accadute a Visso e non ultimo come riferito dalla stampa per le consulenze affidate dal commissario pagate 4 volte tanto quanto percepito da un sindaco. Ma nel ricordare il totale abbandono dei terremotati che c'è stato dal precedente governo targato Lega-m5s, se al senato non verranno apportate modifiche al testo uscito alla Camera sarà la seconda volta che il Presidente Conte illude i terremotati senza dare risposte concrete».
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