I furbetti delle case popolari Lo scandalo è solo all'inizio

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Giovedì 21 Giugno 2018, 05:04
IL CASO
ASCOLI Le segnalazioni arrivano costantemente, agli uffici dell'Erap. Diversi gli alloggi assegnati dall'ente regionale per l'abitazione pubblica che, in realtà, restano inutilizzati. Vuoti. Un vero e proprio inspiegabile dispetto ai danni di chi, invece, attende una casa popolare da mesi, molto spesso anche da anni, nella lunghissima graduatoria dei richiedenti. Nella maggior parte dei casi, tra l'altro, queste persone che si tengono stretto un alloggio popolare senza neanche trarne beneficio, ma lasciandolo inutilizzato, forse non possono essere neanche definiti furbetti. Perché in realtà, l'unico vero effetto di questa situazione è quello di privare molte famiglie in difficoltà di un possibile alloggio a costi accessibili.
Alloggi inutilizzati
In un periodo in cui di case a disposizione, per le oltre 240 persone richiedenti ammesse in graduatoria, non ce ne sono. Ed il paradosso è che anche con il discorso della vecchia normativa che consentiva il riscatto degli alloggi, ben il 70% degli appartamenti dell'Erap è stato, a suo tempo, ceduto. Adesso, quindi, se da una parte si lavora sul fronte della sistemazione degli alloggi tornati a disposizione, per concederli in uso, dall'altra si cerca di riuscire a recuperare, dopo verifiche, quegli appartamenti che, in realtà, sono assegnati ma non vengono utilizzati. In altre parole, qualcuno mantiene un'abitazione popolare chiusa a chiave a fronte di centinaia di nuclei familiari in difficoltà. Ed è per questo che ora cominciano ad aumentare le segnalazioni, anche da parte di cittadini anonimi, sulla scorta dell'emergenza alloggi che prende consistenza in assenza di soluzioni immediate.
I casi
Attualmente i casi nel mirino sono almeno una decina, ma le segnalazioni dell'Erap e i controlli del Comune, attraverso l'Ufficio casa, sono praticamente continui. La gran parte dei casi delle decadenze sono relativi, come detto, a chi ha avuto legittimamente l'alloggio, ma lo tiene chiuso, vivendo magari dalla mamma o da altri familiari. E molto spesso i vicini, interpellati durante qualche sopralluogo della polizia municipale, reggono il gioco e giustificano l'assenza dell'assegnatario con varie motivazioni, confermando che abita nell'alloggio pur non essendo la verità. Ma ad incastrare questa tipologia particolare di furbetti che si tengono la casa pur senza utilizzarla, sono in realtà le verifiche sui consumi che sono implacabili.
Le verifiche
Tra i vari casi, ci sono anche persone che magari vivono a casa di familiari, lasciando vuoto l'alloggio popolare loro assegnato. E chiaramente l'Erap segnala anche queste situazioni per gli accertamenti del caso, perché aldilà della riscossione dell'affitto, è interesse dell'ente liberare tutti quegli alloggi non utilizzati per riassegnarli ad altri in attesa. C'è anche chi, in realtà, pur avendo ancora a disposizione un alloggio popolare, sono residenti in un altro comune, anche in altre città italiane molto distanti da Ascoli. E, quindi, non lo utilizzano come abitazione principale. In questo caso, il diritto all'alloggio decade. Qualche altro caso è relativo alla presenza in casa di qualcuno che abiterebbe in un appartamento di familiari senza essere stato autorizzato dall'Erap, ma poi il tutto emerge quando, a fronte della verifica della dichiarazione Isee si controlla l'indirizzo di residenza.
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