I coniugi Spagnulo restano in carcere

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Mercoledì 12 Agosto 2020, 05:04
IL DELITTO
SPINETOLI Restano in carcere marito e moglie arrestati con l'accusa di concorso nell'omicidio dell'ex vice comandante dei carabinieri di Monsampolo del Tronto , Antonio Cianfrone, avvenuto a Spinetoli lo scorso 3 giugno. Il gip del Tribunale di Ascoli Piceno, Annalisa Giusti ha respinto l'istanza di scarcerazione presentata dai legali di Giuseppe Spagnulo e Francesca Angiulli che devono rispondere di concorso in omicidio premeditato e porto abusivo di arma.
La difesa
I legali degli indagati si erano rivolti al giudice per far ottenere ai propri assistiti gli arresti domiciliari, ma l'istanza è stata rigettata, tenuto conto anche del parere negativo della Procura. Cianfrone, dal 2015 sospeso dal servizio, era stato ucciso con quattro colpi di arma da fuoco mentre faceva jogging: i due presunti killer erano arrivati e scappati in moto. I coniugi Spagnulo continuano a dichiararsi estranei all'omicidio.
Il fatto
Era la mattina del 3 giugno scorso quando Antonio Cianfrone stava facendo jogging lungo la pista ciclabile di Pagliare. Intorno alle 8,45 il cinquantunenne è stato avvicinato da due persone in sella ad una motocicletta: uno dei due ha tirato fuori un arma e ha sparato i colpi mortali per poi fuggire a folle velocità cercando di far perdere le proprie tracce. Gli arresti A distanza di neppure una settimana, i carabinieri hanno arrestato moglie e marito, Francesca Angiulli e Giuseppe Spagnulo, perchè ritenuti i responsabili dell'omicidio in quanto, per gli investigatori, sarebbero loro le due persone in motocicletta che sono state riprese da alcune telecamere degli impianti di videosorveglianza presenti nelle vicinanze del luogo del delitto. Intanto si continua scavare per capire quali potrebbero essere i motivi che hanno indotto Giuseppe Spagnulo e Francesca Angiulli a compiere l'agguato mortale.
Il movente
Che tra la famiglia Spagnulo e Cianfrone i rapporti fossero tesi lo testimoniano anche alcuni post che la donna aveva scritto sui social network quando l'ex carabinieri rimase coinvolto nell'inchiesta per concussione insieme con il suo comandante. Messaggi in cui mostrava la sua soddisfazione affinchè la giustizia facesse il proprio corso e, secondo quanto sostenuto tra le righe dei commenti pubblicati, che prima o poi tutti i nodi venissero al pettine. Un profondo risentimento che coinvolge anche il figlio di Giuseppe e Francesca, Antonio, morto tragicamente a seguito di un incidente sulla Salaria con la motocicletta. In quella occasione, ad effettuare i rilievi furono gli agenti della polizia stradale e non i carabinieri. Pertanto, Antonio Cianfrone in quel caso non fu affatto coinvolto. Un rabbia covata per anni e che alla fine potrebbe avere portato la coppia a compiere l'omicidio.
Luigi Miozzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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