I Cinquestelle: «L'acquedotto è merito nostro»

2 Minuti di Lettura
Domenica 21 Aprile 2019, 05:04
I FONDI
ASCOLI «Siamo a 3,8 milioni di euro per il nostro territorio, arrivati solo grazie all'attività del Movimento 5 Stelle. Perché noi «se lo diciamo lo facciamo». Parola di Massimo Tamburri, Giacomo Manni e Peppino Giorgini, entusiasti per il finanziamento di 27 milioni di euro per la realizzazione dell'acquedotto di Pescara del Tronto. «Fondi che si aggiungono ai 5.8 milioni stanziati per la crisi idrica del Piceno e arrivati sempre grazie al Movimento» ha spiegato il candidato sindaco Tamburri. I lavori permetteranno di realizzare il primo acquedotto antisismico d'Italia, fondamentale in un territorio a rischio terremoto: «Dopo le vane promesse del Pd e i decennali fallimenti del centrodestra, abbiamo dimostrato che con lavoro e impegno si possono ottenere grandi risultati» ha fatto eco Manni. L'acquedotto è stato gravemente danneggiato dal sisma nel tratto compreso tra Capodacqua e Borgo di Arquata: a questo si è aggiunta la crisi idrica, che ha evidenziato come nel gruppo sorgentizio di Pescara del Tronto si sia passati da una portata di concessione di 430 litri per secondo a una portata prelevata di 369 l/s. «Una situazione che ha gravato fortemente su tutto il Piceno» ha aggiunto il consigliere regionale Giorgini. «Tra l'altro le condutture di Capodacqua sono sospese nel vuoto, una nuova scossa potrebbe causarne la rottura e lasciare tutto il territorio senz'acqua. Ecco perché questo finanziamento è fondamentale: garantirà sicurezza ai cittadini, nel frattempo continueremo a lavorare sulle infrastrutture». Un successo targato 5Stelle arrivato anche grazie al presidente della Ciip Giacinto Alati, come ricordano i deputati Rachele Silvestri, Giorgio Fede e Roberto Cataldi e il senatore Mauro Coltorti, presidente della commissione opere pubbliche: «Il primo acquedotto antisismico della penisola servirà ben 300mila abitanti, è una grande vittoria dei 5 Stelle. Dopo anni di dimenticanze delle Marche sud, finalmente torniamo a parlare di infrastrutture strategiche ».
Matteo De Angelis
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA