GLI AIUTI
ASCOLI Telefoni bollenti e già oltre 100 domande pervenute a Palazzo

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Sabato 4 Aprile 2020, 05:04
GLI AIUTI
ASCOLI Telefoni bollenti e già oltre 100 domande pervenute a Palazzo Arengo. Come prevedibile, viste anche le difficoltà economiche di numerose famiglie ascolane, è iniziato ieri un vero e proprio assalto ai buoni spesa comunali per acquistare alimentari e beni di prima necessità. Moltissime le richieste di informazioni e chiarimenti ai numeri telefonici indicati dal Comune, tanto da costringere l'ente ad attivarne altri chiedendo anche l'ausilio ad alcune associazioni di volontariato. Ma l'ondata di domande e telefonate si protrarrà, chiaramente, fino al prossimo 8 aprile.
Le verifiche
E nel frattempo gli uffici dell'Arengo, sotto la supervisione del sindaco Fioravanti e dell'assessore alle politiche sociali Brugni, inizieranno a raccogliere e catalogare le domande. Seguiranno poi verifiche a campione attraverso banche dati disponibili per poi girare alla Guardia di finanza le richieste sospette per ulteriori accertamenti ed eventuali sanzioni e procedimenti penali. E questo perché di fronte a un'emergenza così grave che ha dall'oggi al domani messo in ginocchio molte famiglie, lavoratori e imprese, si auspica non possa esserci proprio spazio e tolleranza per i soliti furbetti.
Le domande
Il primo giorno utile per le richieste dei buoni spesa comunali ha fatto registrare, oltre a un susseguirsi ininterrotto di chiamate, già oltre 100 domande pervenute all'Arengo. In molti, infatti, hanno voluto inviare subito il modulo agli indirizzi indicati dal Comune (a mezzo pec a comune.ascolipiceno@actaliscertymail.it o con normale indirizzo e-mail indirizzate a protocollo@comune.ascolipiceno.it) considerando che il criterio dell'ordine di presentazione delle domande comunque garantisce dall'eventualità di un eventuale esaurimento delle risorse disponibili, (ovvero i 267.109,43 euro assegnati dal Governo, in attesa di eventuali rifinanziamenti. Se il contributo medio fosse di 250 euro si potrebbero accontentare circa 1.068 famiglie. Intanto, a fronte delle tantissime telefonate ricevute, l'Arengo ha deciso di aumentare i numeri telefonici disponibili affiancandone anche alcuni di associazioni di volontariato che si sono rese disponibili. I numeri da chiamare per avere informazioni sono: Servizi Sociali 3293603850 -3668120329; Urp - 3332072310, 3386612225; Caritas - 3923719898; Banco di Solidarietà Arca - 3496704446; Associazione Le Querce di Mamre - 3516506388; Associazione il Mattino -3281292967; Laboratorio della speranza - 3348009354.
Le autocertificazioni
Tutti coloro che vogliono avere i buoni spesa comunali devono riempire (oltre 100 persone lo hanno già fatto) un modulo in cui si dichiara, sotto la propria responsabilità di essere tra i nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dalle misure previste per l'emergenza Covid 19 indicando se si è titolare di attività commerciale (specificandone la tipologia) chiusa in base alle disposizioni sul Coronavirus, se si è dipendente di una ditta (indicandone il nome) che non risulta aver attivato la procedura di cassa integrazione, se si è un libero professionista attualmente impossibilitato a svolgere l'attività (da specificare) a causa delle restrizioni per il Coronavirus o se si è un lavoratore saltuario attualmente non impiegato a causa delle restrizioni per il Covid19. O specificare altra tipologia.
I nominativi
Il richiedente, inoltre, deve dichiarare da quante persone è composto il proprio nucleo familiare indicando anche i nominativi dei componenti e se c'è qualcuno con invalidità. Va poi dichiarato se nessuno dei componenti del nucleo familiare percepisce ammortizzatori sociali, reddito di cittadinanza o altri contributi pubblici oppure, se si percepiscono, indicarne l'ammontare (e nel caso di percettori di Cas va indicato l'importo decurtato della parte per l'eventuale affitto). Bisogna dichiarare che nessuno del nucleo familiare percepisce altro reddito da lavoro non condizionato dall'emergenza Covid19 e che nessuno è titolare di risparmi o investimenti superiori a 5.000 euro al 30 marzo scorso.
Luca Marcolini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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