GLI AIUTI
ASCOLI La riforma delle modalità di concessione del contributo

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Martedì 11 Febbraio 2020, 05:04
GLI AIUTI
ASCOLI La riforma delle modalità di concessione del contributo di autonoma sistemazione (Cas, ndr) ai terremotati che hanno perso la casa e sono stati costretti a trasferirsi in un'altra abitazione sta creando non pochi problemi alle amministrazioni comunali, soprattutto vicino al confine regionale. Il nodo della questione è rappresentato dal fatto che con l'entrata in vigore delle nuove disposizioni il Cas nion viene riconosciuto a chi ha affitato un'abitazione fuori dai confini della propria regione di appartenenza. In principio fu il sindaco di Maltagnano, Armando Falcioni, a lanciare l'allarme poichè molti suoi concittadini che erano stati costretti a trasferirsi avevano trovato una nuova sistemazione nel confinante comune di Sant'Egidio alla Vibrata.
Bastano pochi metri
Uno spostamento di poche centinaia di metri ma che ora non consente agli sfollati di percepire il contributo. Una situazione che avrebbe del paradossale se non fosse che nelle stesse condizioni di Maltignano ci sono anche altri comuni dell'Abruzzo e anche del Lazio. È questo il caso di tanti abitanti di Valle Castellana che hanno trovato casa nell'Ascolano oppure quelli di Amatrice o Accumoli che hanno preferito trasferirsi nella vicina provincia di L'Aquila piuttosto che scegliere un altro comune del Lazio. E così, ora da più parti si invoca una modifica della norma auspicata anche dall'Anci che, a sua volta ha sollecitato il governo a prendere provvedimenti e a correggere il tiro. Sergio Battististoni, senatore di Forza Italia nonchè commissario regionale degli azzurri nelle Marche, ha presentato un'interrogazione per chiedere «una nuova interpretazione della norma contenuta nell'ordinanza, al fine di agevolare anche le famiglie nei territori di prossimità, senza doverle costringere a partire e lasciare i propri luoghi». Una analoga iniziativa, ma in Regione, è stata presa dal vice presidente dell'assemblea legislativa delle Marche, Piero Celani che ha interrogato il presidente Luca Ceriscioli. «A partire dal 18 marzo prossimo - ha spiegato l'ex sindaco di Ascoli - per decine di famiglie cesserà la possibilità di usufruire del Cas. Su questo tema ho presentato un'interrogazione affinchè la Regione ed il Governo si adoperino celermente per risolvere nel più breve tempo possibile questa situazione che rischia di essere l'ennesima beffa per tante famiglie che oltre ad aver avuto la casa inagibile. Una assurdità!». Il governatore Ceriscioli, dal canto suo, non è restato con le mani in mano e già all'inizio del mese ha scritto alla dipartimento nazionale della protezione civile e al suo capo Angelo Borrelli chiedendo di derogare a questa norma. Ma a distanza di alcuni giorni, da Roma. Non è arrivata nessuna risposta. La speranza è che quanto prima venga emessa una nuova ordinanza che sia in grado di porre rimedio ad una norma che rischia di penalizzare ancor di più i terremotati che già, a causa del sisma, sono rimasti senza casa; quotidianamente sono costretti a fare i conti con una ricostruzione che non parte e, adesso, rischiano anche di doversi pagare anche l'affitto.
Luigi Miozzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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