Elettromeccanica, la guerra dei Roses: il tribunale rigetta il ricorso di Benigni

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Lunedì 26 Ottobre 2020, 05:04
LA SENTENZA
ASCOLI Nonostante siano passati quattro anni dalla vendita dell'Eletromeccanica Adriatica agli arabi la guerra fra la famiglia di Roberto Benigni e i nipoti Rossi continua nelle aule di tribunale. L'ultimo pronunciamento è del tribunale delle imprese di Ancona che pochi giorni fa ha dato torto all'ex presidente di Confindustria e Ascoli calcio rigettando il ricorso e condannando la Sopren (la cassaforte della famiglia Benigni) al pagamento delle spese legali in favore della Renovare Holding (società dei nipoti Rossi) per 70mila euro.
Il ricorso
La Sopren, socia del 50% delle azioni dell'Elettromeccanica Adriatica era ricorsa al tribunale delle imprese per la mancata approvazione del bilancio di Elettromeccanica Adriatica licenziato dal consiglio di amministrazione il 16 settembre 2014. Chiedeva di dichiarare illegittimo o annullare il voto contrario espresso da Renovare Holding. In ogni caso di condannare la Renovare Holding al risarcimento del danno arrecato. Il tribunale delle imprese di Ancona ha però respinto il ricorso perché sostanzialmente infondato. La sentenza dei giudici Mazzagreco, Casarella ed Ercolini è l'ultimo atto di una battaglia legale che prosegue da anni fra parenti nonostante la vendita al gruppo arabo Alfanar dell'azienda. All'inizio a rivolgersi al tribunale delle imprese è stata la famiglia Rossi proprietaria del 50% delle quote di Elettromeccanica Adriatica tramite la società Renovare che ha due posti in consiglio di amministrazione su quattro (il vice presidente Massimo e il fratello Giovanni). L'altro 50% era in possesso dei Benigni tramite la Sopren, la cassaforte di famiglia con due posti nel Cda (Roberto presidente e la figlia Sabrina). Seppure l'azienda fatturasse circa trenta milioni di euro l'anno con soddisfacenti utili i rapporti tra Roberto Benigni e i nipoti Massimo e Giovanni Rossi erano diventati nel corso degli ultimi anni sempre più tesi sulla gestione aziendale. Come scrisse il giudice tra i due gruppi esisteva da anni un dissidio insanabile che ha determinato una definitiva e irreversibile impossibilità di funzionamento dell'assemblea dei soci in relazione a funzioni essenziali quali la nomina del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale entrambi scaduti.
La vendita
L'Elettromeccanica Adriatica fu quindi venduta agli gli arabi di Alfanar nel luglio del 2016 grazie ad un'offerta di 27 milioni e 900 mila euro. Il gruppo saudita si aggiudicò l'asta per la cessione delle quote societarie dell'azienda ascolana indetta dal tribunale per le imprese di Ancona battendo la concorrenza dell'Imesa di Sergio Schiavoni. L'Elettromeccanica Adriatica continua ad essere un fiore all'occhiello nel panorama industriale di Campolungo e dà lavoro a circa 170 dipendenti.
Mario Paci
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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