Disco verde della giunta alla bonifica della Carbon

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Martedì 11 Dicembre 2018, 05:04
LA RICONVERSIONE
ASCOLI Adesso si può davvero partire. Definitivamente sconfitta la burocrazia, le procedure e i vari ostacoli lungo il percorso, l'area ex Carbon già da gennaio potrà trasformarsi, dopo oltre 8 anni dalla presentazione del progetto di Restart, in un grande cantiere e con la sede del Parco scientifico e tecnologico che, come conferma l'assessore all'Urbanistica Lattanzi, dovrebbe essere messa sin da subito a disposizione, da Restart, in un edificio esistente. Un cantiere che, in questa prima fase di circa 4 anni, servirà a bonificare l'area, con un investimento di circa 35 milioni di euro e con l'impiego di manodopera prevalentemente ascolana. Nella tarda mattinata di ieri, la giunta comunale ha dato l'ok definitivo al progetto di riconversione dell'area.
Il disco verde
Ieri mattina la giunta comunale si è riunita per sbloccare dopo un iter lunghissimo che si è protratto per ben 8 anni, l'avvio dei cantieri per la bonifica e riconversione dell'area ex Carbon. Il tutto in linea con il già noto Piano, sottoposto anche al parere della Provincia, secondo cui la zona di Pennile di Sotto sarà trasformata in un nuovo quartiere della città che la società Restart ha progettato con un parco pubblico, una zona residenziale e di servizi e l'atteso polo scientifico tecnologico per la ricerca avanzata. L'approvazione del piano particolareggiato per questa enorme area a due passi dal centro storico di fatto consente di poter partire subito con i lavori di bonifica (costo 35 milioni di euro) e vedranno impegnati soprattutto lavoratori ascolani. Nei prossimi giorni si firmerà la convenzione che sbloccherà il cantiere.
Le dichiarazioni
«Si è completato un iter di una complessità senza precedenti sottolinea il sindaco Castelli - che finalmente consente la soluzione di una vertenza che da un secolo affligge la nostra città. Inizialmente qualificata come sito di interesse nazionale, l'area Carbon nel 2013 è stata declassata imponendo un cambio di procedura che ha vanificato i primi anni di lavoro. Non ci siamo persi d'animo e ora il risultato è stato raggiunto. Ascoli 21 costituisce un esempio di partenariato pubblico privato che varrà come buona pratica a livello nazionale». «Finalmente commenta l'assessore Lattanzi siamo arrivati al momento storico che tutti attendevamo, ovvero la conclusione delle procedure, ambientale e urbanistica, che consentono, dopo la firma sulla convenzione, di aprire il cantiere per la bonifica e la riconversione dell'area. Un percorso che è stato lungo, passando anche per l'inclusione all'interno del nuovo Piano regolatore con questa nuova destinazione che prevede la demolizione dei capannoni esistenti di complessivi 800mila metri cubi e la creazione di un nuovo quartiere con parco urbano e un polo scientifico tecnologico. E la sede del polo potrebbe essere attivata subito grazie ad un edificio esistente messo a disposizione da Restart».
Luca Marcolini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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