Trincee sulla piazza dell'800 Dopo la ruota, tornerà nuova

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Martedì 24 Ottobre 2017, 05:01
IL CASO
ANCONA «Quest'area va considerata un monumento, al pari della statua di Cavour, quindi non ci vogliamo più bus, né giostre, né bancarelle». Così disse l'allora assessore ai Lavori pubblici Maurizio Urbinati, il 19 luglio dell'anno scorso, svelando il profilo di piazza Cavour rimesso a nuovo con un restyling costato 1,8 milioni. E pochi giorni più tardi, benedicendo quello spazio pubblico ritrovato dopo un anno e mezzo di cantieri, il cardinale Edoardo Meichelli ammonì tutti sul significato di quell'agora restituita ai cittadini. «Conservate la sua bellezza e vivetela». Per questo fanno impressione adesso le trincee aperte sul lato sinistro della piazza, guardano la statua di Cavour verso il Comune. Scavi fino a una profondità di un metro e mezzo dove operai e tecnici della ditta Baldini di Camerano, che s'è aggiudicata i lavori, stanno realizzando il basamento in calcestruzzo interrato necessario per sostenere il peso della ruota panoramica alta quasi 40 metri che inizierà a girare il 25 novembre.
I lavori sono già buon punto, a partire dalle gettate in calcestruzzo, che sono state posate in fretta perché hanno bisogno poi di 28 giorni per asciugarsi e consolidarsi.
Una petizione online
È per questo che proseguendo l'apertura di scavi, dopo quelli necessari per le indagini archeologiche, ha ripreso voce negli ultimi giorni il coro dei critici, alimentato da petizioni sul web con centinaia di firme, un sondaggio in rete con il quesito Volete una ruota panoramica nella Ottocentesca piazza Cavour? e una interrogazione consiliare. L'ha presentata il capogruppo di Forza Italia Daniele Berardinelli chiedendo al sindaco se proprio fosse il caso di piazzare quella gigantesca giostra verticale proprio lì, su un'area di circa 200 mq della piazza rifatta un anno e mezzo fa, «con il rischio - erano in sostanza le argomentazioni - di dover spendere altri soldi per riparare i danni fatti dalla presenza di un carico così pesante» .
Cinque centimetri di ghiaia
Ma il Comune, già nella delibera di giunta che approvava il progetto per il basamento richiesto dal geologo Chielli per sostenere il peso della giostra, garantiva che dopo il 7 gennaio, quando la ruota smetterà di far girare le sue 21 gondole e comincerà a essere smontata, tutto tornerà come prima. Il piano di calpestio della piazza - progettata nel 1862, subito dopo l'Unità d'Italia, sarà «ripristinato con uno strato in ghiaia di 5 cm come l'attuale». E durante i lavori non srà permesso alla ditta esecutrice di fare «ingresso sulla piazza alle betoniere, che dovranno essere dotate di adeguata autopompa per lavorare sulla strada adiacente».
I ganci per le autogrù
E sarebbero infondati, garantisce ancora il Comune, anche i timori di chi s'era allarmato per la possibilità di un taglia e cuci ripetuto della pavimentazione. È vero che il triplo basamento in cemento, per rispettare le prescrizioni con cui la Soprintendenza ha rilasciato il nulla osta sotto il profilo paesaggistico e monumentale, dovrà essere amovibile (con il cemento non attaccato al terreno e ganci per estrarre i manufatti con un'autogrù) in modo che lo si possa togliere se e quando la Soprintendenza vorrà riprendere gli scavi «su un'area di noto interesse archeologico». Ma questo non significa che tolta la ruota a gennaio si apriranno di nuovo le trincee per tirar fuori i blocchi in cemento. Anzi, il Comune confida che il basamento resti lì sotto a lungo per ammortizzare l'investimento (circa 24mila euro) in caso di futuri utilizzi di questo sottosuolo rinforzato come base per palchi o altre strutture mobili.
Lorenzo Sconocchini
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