Spaccio, degrado e promesse «In via Marchetti si sopravvive»

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Domenica 12 Gennaio 2020, 05:05
IL REPORTAGE
ANCONA «Qui se ti fai i fatti tuoi non hai alcun problema. Certo, se mettessero in pratica i progetti annunciati da anni tutto potrebbe migliorare. Per ora andiamo avanti così». E anche l'ultimo blitz della polizia in via Marchetti (smantellato lo scantinato trasformato in una centrale dello spaccio) per i residenti delle case ex sismiche è già archiviato. Mentre resta sempre in cima alla lista dei desideri il maxi restyling da 4,9 milioni inserito nel pacchetto del Bando periferie.
Il nascondiglio
Basta una piccola spinta al portoncino verde di via Marchetti per entrare nell'abisso di degrado dove gli agenti hanno sorpreso quattro cittadini di origine africana, tutti richiedenti asilo o protezione internazionale e formalmente senza fissa dimora. Nelle due piccole stanze alla fine delle scale resti di metadone, un microonde, riso, allacci abusivi della corrente elettrica, trolley con vestiti, un ordine di espulsione rimasto carta straccia. E un fetore allucinante. Fuori della cantina, ammassati in un angolo della palazzina che si affaccia su via De Gasperi, una piccola discarica abusiva. «Di solito succede quando arriva un nuovo inquilino - racconta uno dei residenti che, come gli altri incrociati nel dedalo di viottoli tra via Pergolesi e De Gasperi, vuole l'anonimato - Chi entra porta i suoi mobili e butta quelli che trova». Così dal giorno alla notte ecco buttati un frigo, un sedile dell'auto, ante malridotte di un armadio, vestiti e quant'altro non serve più in casa. Tracce di famiglia in attesa che qualcuno magari le sposti a ridosso di qualche cassonetto.
I fantasmi
«Spesso qui arrivano persone mai viste prima - confida un altro residente - Anche con furgoni e belle auto. Pensi, per un po' è stata posteggiata anche una Jaguar». Poi sparita velocemente così come era arrivata. E visto che spesso qui non si sa con chi hai a che fare, ecco servite le regole spicce di sopravvivenza. «Farsi i fatti propri e non sollevare problemi. Anche se ti danneggiano l'auto con un furgone mentre fa manovra» afferma un uomo. Possibile. «Guardi, ho avuto mille euro di danni al veicolo. Uno mi è venuto addosso, gli ho fatto notare l'incidente e mi ha risposto: se non te ne vai ti strabalto quest'auto. Erano in tre, che dovevo fare?». Occhi bassi e passo svelto. Chi abita qui sembra dare l'aria di voler raggiungere il più velocemente la propria abitazione. Mentre si attraversa quello che è il supercondominio di via Marchetti (140 famiglie, 63 delle quali proprietarie) si ha come l'impressione di essere spiati dalle finestre. «Io abito qui da 50 anni - racconta un'anziana mentre prende fiato appoggiando le buste della spesa a terra - Una volta si stava in cortile con le seggiole a parlare tra noi, ci si conosceva tutti e i bambini giocavano tra i cortili. Ora sembra di vivere in un'area di fantasmi: le case sono abitate ma sembra non esserci mai nessuno».
Il fai da te
Le auto spesso sono parcheggiate fino a ridosso dei portoncini, scooter e bici ovunque. C'è chi ha ricavato anche un orto tra una palazzina e l'altra, chi prova a ingentilire l'ingresso con piante sistemate lungo i scalini e le balaustre verniciate. A far da contraltare mura scrostate, facciate colorate alla buona o a pezzi, antenne che sembrano stare su per scommessa, fogne inadeguate, Tanto che c'è anche chi ha fotografato ratti a spazzo tra le auto posteggiate. Numeri civici tracciati a colpi di vernice, sotto alcuni alberi quello che sembra una sorta di piccolo ufficio con una scrivania e due sedie. «Macchè, li ci fanno il barbecue nel fine settimana» sghignazza un residente. Tanto nessuno protesta per un po' di fumo. C'è poi chi non lascia spazio all'immaginazione: un bel divieto d'accesso, i cartelli che avvisano delle presenza di telecamere e via allontanarsi. Tra cassette della posta gonfie di depliant pubblicitari che nessuno mai guarderà e un avviso di distacco dell'energia spunta anche un cartello vendesi.
L'attesa
Talmente sbiadito dal tempo da non poter nemmeno capire a chi ci si debba rivolgere per un eventuale acquisto. Speranze di un nuovo futuro appiccicate con lo scotch a palazzine che cercano di resistere al tempo. Qui in fondo hanno visto balenare e tramontare l'ipotesi di abbattere le palazzine per far passare l'asse attrezzato verso via Bocconi. Ora ci si aggrappa ai disegni del supercondominio con la manutenzioni straordinaria delle abitazioni ingentilita da giardinetti e una migliore illuminazione pubblica. «Ma si farà mai qualcosa? - si interroga ad alta voce un'inquilina allargando le braccia - Sono anni che sentiamo parlare di questi lavori, ma ancora non si è visto nulla. Speriamo che sia così, noi nel frattempo continuiamo a cavarcela come sappiamo».
Massimiliano Petrilli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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