Sostanza tossica in un'aula Chiusa la materna di Sirolo

4 Minuti di Lettura
Sabato 19 Ottobre 2019, 05:05
LO CHOC
SIROLO L'avevano inaugurato in tempo per l'inizio dello scorso anno scolastico e a bambini e genitori non sembrava vero di entrare in un asilo così bello e moderno, a prova di terremoto e con impianti hi-tech per ridurre l'impatto ambientale. Invece la scuola d'infanzia Il Gabbiano, 13 mesi dopo l'inaugurazione, adesso è chiusa con ordinanza del sindaco di Sirolo per la presenza, in alcuni ambienti, di concentrazioni doppie rispetto al consentito di formaldeide, sostanza chimica che sprigiona un gas incolore dall'odore pungente e in caso di prolungata esposizione può avere effetti cancerogeni.
Adesso circa 60 famiglie si chiedono per quanto tempo i loro figli abbiano respirato quella sostanza nociva per la salute, perché le ultime analisi dell'Arpam, i cui risultati sono stati comunicati una settimana fa al Comune di Sirolo, hanno costretto il Comune di Sirolo, su indicazione dell'Asur, a chiudere immediatamente il plesso che oltre all'asilo Il Gabbiano ospita anche il centro di aggregazione giovanile, edificato da un'azienda specializzata in costruzioni eco-compatibili in legno nella zona dietro il vecchio municipio di Sirolo, in cui si trovano anche la scuola primaria Giulietti ed una palestra. La scuola d'infanzia, costata circa 800mila euro, era stata inaugurata a settembre dello scorso anno, per ospitare 56 bambini in età pre-scolare.
Cattivi odori dall'inizio
Ma già poco dopo l'apertura c'erano stati dei problemi, almeno a sentire diverse mamme che ieri, all'indomani della chiusura disposta dal sindaco, hanno improvvisato un'adunata in un parco pubblico, preoccupate per le possibili conseguenze sulla salute dei figli. «Già da subito - sostengono alcune di loro - si sentivano cattivi odori, ma pensavamo fossero quelli tipici di una struttura nuova di zecca e speravamo che passassero presto». Invece con il tempo il problema non si sarebbe risolto. «L'odore impregnava i capelli e i vestiti dei bambini, lo sentivamo quando rientravano a casa - raccontano - e allora abbiamo chiesto l'intervento dell'Ufficio tecnico. Ci hanno tranquillizzato, a parole, ma noi abbiamo chiesto delle analisi approfondite». Nel marzo scorso, dopo un monitoraggio eseguito dall'Arpam il 12 e 13 febbraio, i risultati evidenziano la presenza di composti organici volatili (Cov) per la cui eliminazione «l'Asur aveva consigliato - ricordano le mamme l'apertura costante delle finestre». Ma l'estate scorsa, prima del ritorno all'asilo, le famiglie sollecitano nuove analisi al sindaco Filippo Moschella, subentrato a fine maggio alla guida dell'amministrazione. Il 22 agosto il neosindaco, «considerata la persistenza delle esalazioni provenienti da pavimenti e rivestimenti di tipo vinilico», chiede ad Asur e Arpam un nuovo monitoraggio nei locali della scuola d'infanzia, che vengono eseguite tra il 9 e 10 settembre ed estese stavolta a verificare anche la presenza di formaldeide. Il 10 ottobre arriva la risposta: l'Asur segnala che, secondo le analisi condotte dall'Arpam, nell'aula verde della scuola d'infanzia viene rilevata la presenza di formaldeide fino a un picco di 257 microgrammi per metro cubo, oltre il doppio rispetto al limite massimo di esposizione, 124, stabilito dal ministero della Sanità.
A macchia di leopardo
Ma le analisi tratteggiano una soluzione anomala, a macchia di leopardo, perché in un'altra stanza attigua e nel corridoio - realizzati con gli stessi materiali e identici arredi - i valori di formaldeide sono nettamente più bassi, rispettivamente 16 e 10. Com'è possibile? Le famiglie ora si chiedono da quanto tempo l'aria presenta quelle concentrazioni di formaldeide e perché le analisi di febbraio-marzo non erano state estese anche a questa sostanza chimica che si trova nei materiali da costruzione, tipo pannelli in legno, ma anche nei collanti, nei tessuti per stampa e nell'industria cosmetica. Adesso i genitori chiedono garanzie assolute. «Non faremo entrare più i bambini in quei locali finché non ci sarà stata una seria bonifica con analisi rassicuranti in tutta la scuola», promettono.
Legittime preoccupazioni a cui risponde il sindaco Moschella. «La nostra amministrazione si è insediata a fine maggio - dice - e che personalmente ho tenuto nella dovuta considerazione le lamentele delle famiglie, tanto che ho chiesto analisi approfondite da cui è emersa la presenza di sostanze potenzialmente cancerogene. Dopo aver disposto la chiusura della scuola, ho deciso che l'attività didattica riprenderà da martedì prossimo nella scuola precedente, in via Giulietti. Abbiamo già verificato la fattibilità, lunedì porteremo gli arredi e subito dopo la scuola d'infanzia riaprirà». Ma come è possibile che solo una stanza abbia una concentrazione elevata di formaldeide? «Un bell'interrogativo a cui non è semplice dare risposta - ammette il sindaco -. Si tratta di capire se la fonte inquinante è all'interno della struttura o se provenga dall'esterno. Mi risulta che in quella stanza sono state fatte attività didattiche con colla e pennarello che potrebbero essere la causa dell'anomalia». Serviranno analisi approfondite e per martedì 29 è stato predisposto un nuovo monitoraggio.
Roberto Senigalliesi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA