Sono nove, cinque donne e quattro uomini. Tutti pronti per la sfida di un posto

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Mercoledì 21 Febbraio 2018, 05:05
Sono nove, cinque donne e quattro uomini. Tutti pronti per la sfida di un posto alla Camera. È il collegio uninominale di Ancona, ovvero il capoluogo di regione. Sfida attesissima soprattutto per chi, come Emanuele Lodolini, Pd, e Patrizia Terzoni, pentastellata, vanno al secondo giro di boa. In pole position, il primo soprattutto, per una poltrona che fa sempre più gola. Tra i volti nuovi e tale da poter rivelarsi una sorpresa in corso d'opera, il noto giuslavorista Piergiovanni Alleva, per Leu, direttamente catapultato dalla sua Bologna in una città dove per anni ha insegnato in qualità di docente.
Il bis in campo
Due, appunto, gli uscenti, entrambi In prima fila per rivestire i panni di parlamentare. Il primo della lista è senza dubbio Emanuele Lodolini: l'ex segretario del Pd di Ancona, appare quotato. Con Lodolini, ci sono, oltre il Pd naturalmente, Insieme centristi + Europa, Civica Popolare. Dalla sua, complice i cinque anni di legislatura, vanta una presenza costante sul territorio, riconosciuta dai più. Classe 1977, ha fatto parte di diverse commissioni parlamentari tra cui quella della difesa e delle finanze. La donna pronta per bis, Patrizia Terzoni, è tra i volti uscenti della Camera. Lei, come gli agli altri dei Cinque Stelle, è under 40. Un'elezione che viene data praticamente certa: l'obiettivo per il movimento è infatti quello di confermare il risultato elettorale del 2013, che ha visto i grillini affermarsi come prima forza politica della regione. Laurea in ingegneria civile, nata a Fabriano, Terzoni è tecnico di laboratorio: all'interno della Camera dei deputati, è stata componente della VIII commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici, ed è stata eletta segretario della stessa commissione.
Le new entry
La presenza femminile che spicca, non foss'altro che per ciò che rappresenta, è quella di Laura Schiavo, candidata di Lega-Forza Italia, Fdi e Noi con l'Italia. Schiavo è veneta; nel 2014 il marito si è tolto la vita per un debito contratto con una banca. E' candidata di Fratelli d'Italia per il collegio uninominale di Ancona, Jesi e Fabriano. Un segnale importante, secondo Fdi, visto che le Marche sono una delle regioni d'Italia che ha vissuto una crisi bancaria di certe proporzioni. L'altra donna in pista è Valeria Carnevali, per Potere al Popolo. Fabriano così esprime un'altra candidatura per le elezioni nazionali del 4 marzo. Insegnante nella scuola primaria cittadina, militante della sezione Anpi di Fabriano, Carnevali cura progetti di educazione all'arte per bimbi e adulti. Molto più defilata appare Ombretta Schiarini, candidata per il Popolo della famiglia il cui presidente è Mario Adinolfi. Spicca, tra tutti, il giuslavorista Piergiovanni Alleva, bolognese di origine città dove insegna all'università: si candida per Leu. E poi, in pista, scendono anche Emanuele Mazzieri, CasaPound, agente di commercio di 32 anni e Raffaele Timperi, per il Partito comunista di Marco Rizzo.
Le richieste della società civile
Per chi sarà eletto, sono già belle e pronte le richieste di Cna e Cgil, Cisl e Uil. Si parte con gli artigiani della Cna: il direttore, Massimiliano Santini mette i primi paletti. Che sono sei: fisco tra Irap e Tari, burocrazia dove occorre snellire, gli appalti pubblici locali, la riqualificazione del patrimonio edilizio, le infrastrutture con il completamento nell'intervalliva a scorrimento veloce Ancona-Perugia,e il credito. Per la Cgil, il segretario di Ancona, Marco Bastianelli, ricapitola così le priorità del territorio: «Rilancio occupazionale anche di qualità, specie per i giovani, e poi la città deve recuperare il gap infrastrutturale altrimenti il rischio è l'isolamento. Non solo: c'è anche bisogno di un sistema di welfare pubblico nei tempi giusti». E se sul gap infrastrutturale, rilancia anche Cristiana Ilari, Cisl Marche, altre questioni vengono sottoposte ai candidati: sul tema dell'immigrazione, «la necessità di affrontare i respingimenti e i dinieghi, quindi un welfare per il quale non siano lasciati soli gli enti locali. Il tutto senza dimenticare la famiglia». Per la Uil, le priorità sono la riduzione del prelievo fiscale per il lavoro dipendente, la lotta all'evasione, gli investimenti nella grandi infrastrutture e nell'ambiente per una vera ripresa economica.
Federica Buroni
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