Scatta l'allarme per una bambina L'incubo Coronavirus dura 15 ore

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Sabato 22 Febbraio 2020, 05:05
L'EMERGENZA
ANCONA Quindici ore di attesa, ansia e timore, poi il sospiro di sollievo: nessun caso di Coronavirus all'ospedaletto Salesi. Sono risultati negativi all'infezione partita dalla Cina i test a cui è stata sottoposta la bambina di 7 anni arrivata giovedì sera, attorno alle 22, al pronto soccorso del presidio sanitario di via Corridoni, accusando febbre alta e tosse. A far crescere il livello di guardia è stato però il racconto fatto dai genitori della piccola al personale medico: qualche giorno prima dell'arrivo al Salesi, la famigliola residente nel territorio osimano - era tornata da un viaggio a Sharm El Sheik, dove era venuta in contatto con un gruppo di turisti coreani.
Proprio nella Corea del Sud, negli ultimi giorni, è stata registrata un'impennata di casi di Coronavirus, facendo temere la creazione di un focolaio all'esterno della Cina. Ma anche in Africa, paese scelto dai familiari della bimba per trascorrere qualche giorno di vacanza, è stata segnalato un primo caso di contagio. Tutti aspetti, uniti alla sintomatologia mostrata dalla piccola, che hanno fatto subito scattare il protocollo ministeriale per verificare l'effettiva contrazione del virus. Dunque, c'è stato l'isolamento della minore, il prelievo di alcuni campioni attraverso il tampone orofaringeo e la loro trasmissione all'Unità di Virologia di Torrette. I risultati sono arrivati verso le 13: l'esito ha rilevato l'assenza di tracce di Coronavirus. Un sospiro di sollievo per la bimba, la sua famiglia e tutte le persone venute in contatto con la piccola paziente.
La cautela
L'azienda sanitaria ha trattato il caso con la massima cautela, attivando il protocollo standard predisposto dal Ministero della Salute di fronte al primo sospetto che potesse trattarsi del virus sviluppatosi inizialmente nella regione cinese di Wuhan. Dal ricovero della bimba, all'isolamento (avvenuto per motivi precauzionali), il personale ha seguito passo passo le direttive imposte dal dicastero guidato dal ministro Roberto Speranza. Sono state comunque ore di attesa e di apprensione, perché per tutta la giornata di ieri si sono anche susseguite, a livello nazionale, le notizie delle infezioni che hanno interessato il nord Italia. Dunque, il virus è arrivato in Italia da contagi avvenuti proprio nel nostro paese. Il sospetto caso anconetano, per fortuna, ha dato esito negativo. La tensione si è sciolta dopo 15 ore vissute sul filo della paura.
Il ricovero
L'allarme al Salesi è scattato attorno alle 22, quando la bimba è stata accompagnata dai genitori al pronto soccorso a causa del perdurare della febbre (è stato registrata la temperatura a 38,8 gradi) e dalla tosse da alcuni giorni. A far preoccupare i medici è stata l'insensibilità ai comuni antipiretici e agli antibiotici. In più, il fattore vacanza in Egitto e la vicinanza a un gruppo di coreani. La direzione sanitaria ha ritenuto opportuno avviare il percorso diagnostico terapeutico previsto per il Coronavirus, essendo anche trascorsi meno di 14 giorni (periodo di incubazione del virus) dal rientro in Italia e dalla manifestazione dei sintomi. La piccola è stata ricoverata in isolamento nel reparto di Malattie Infettive. Mentre tra i reparti, i piccoli pazienti, i loro familiari e il personale del nosocomio, curiosità e timori crescevano con il trascorrere delle ore, per ricercare tracce del virus la bimba è stata sottoposta al classico tampone orofaringeo. I reperti sono stati inviati all'Unità di Virologia dell'ospedale di Torrette che da due settimane si è attivata per farsi trovare pronta di fronte ai casi sospetti di Coronavirus, non dovendo così eventualmente sollecitare lo Spallanzani di Roma.
La fine dei timori
Poi il sospiro di sollievo. La notizia dell'esito negativo delle analisi è stata data dalla Regione Marche verso le 13. «Il livello di guardia ha detto il presidente Luca Ceriscioli - rimane alto. Le strutture preposte controllano capillarmente ogni situazione per poter garantire una risposta pronta per ogni evenienza che possa ingenerare il seppur minimo sospetto. Confermiamo che a oggi nessun caso si è registrato nelle Marche». Da quando è esploso il virus, è stato anche attivato il Gores (Gruppo Operativo Regionale per le Emergenze Sanitarie), tavolo tecnico che la Regione Marche ha da tempo costituito per far interfacciare operatori sanitari esperti e protezione civile regionale.
Federica Serfilippi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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