Salaria, scandalo senza fine quei 10 chilometri bloccati da mezzo secolo di rimpalli

3 Minuti di Lettura
Mercoledì 5 Agosto 2020, 17:07
I RITARDI
ASCOLI Se è vero «che tutti i più grandi pensieri sono concepiti mentre si percorre una strada (Nietzsche)» allora chi ha transitato sulla Salaria forse ha già scritto un' enciclopedia. La strada Salaria fu tracciata dagli antichi Sabini nel secondo millennio avanti Cristo principalmente per il trasporto del sale e fu poi e migliorata dai Romani. Il motivo è semplicissimo: è il tratto più breve fra Roma e il mare Adriatico. Eppure, nonostante l'avessero capito più di quattromila anni fa, oggi un automobilista piceno impiega meno tempo percorrendo l'A24, passando per l'Aquila e allungando di parecchie decine di chilometri il percorso, piuttosto che affrontare cantieri post terremoto e le strettoie di una Salaria che nel tratto ascolano non è stata mai ammodernata ed è rimasta la stessa di 50 anni fa. E ciò che è più grave e che dopo mezzo secolo non ci sono nemmeno progetti definitivi per il secondo lotto e la pioggia miliardaria in arrivo potrebbe finire in altri rivoli. Non certamente verso il Tronto .
I due lotti
Da 50 anni a questa parte devono essere completati due lotti: il primo di cinque chilometri, già finanziato (variante della galleria «Valgarizia» dal km 153+780-al km 155+000) con adeguamento in variante del tratto Trisungo all'imbocco della galleria Valgarizia ,dal km 151+000 al km153+780) in corso di esecuzione ma sospeso dopo il fallimento dell'impresa appaltatrice, la Carena di Genova, che ha portato a termine solo il 38% dei lavori. Il secondo lotto, da Trisungo d'Arquata fino a Santa Maria di Acquasanta Terme, di altri cinque chilometri del quale non esiste ancora un'idea definitiva del tracciato. In totale un costo superiore ai 300 milioni di euro. Risale addirittura a trenta anni fa una convenzione di cofinanziamento fra l'Anas e la Provincia di Ascoli per la progettazione. Negli anni Novanta venne redatto dalla Provincia stessa un progetto preliminare, sul quale era stato anche acquisito nel 2006 un parere di valutazione di impatto ambientale regionale positivo con prescrizioni. Ma il progetto della Provincia di Ascoli, che è costato ai contribuenti 1,7 milioni di euro, non è stato mai approvato dall'Anas e la progettazione successiva non è mai stata redatta essendo l'importo dei lavori, secondo l'Anas, molto superiore alle stime della convenzione.
La programmazione
Successivamente, a seguito del sisma che ha colpito il Centro Italia nel 2016, la Salaria è stata individuata quale collegamento strategico per l'area del cratere sismico. E nell'ambito degli studi effettuati per gli interventi di potenziamento di tale arteria, che hanno ricompreso anche il tratto in questione, è stato quindi valutato un aggiornamento del costo delle opere. In merito alla prosecuzione dell'intervento, a partire dall'originaria progettazione preliminare, l'Anas ha rivisto lo schema progettuale, come una tela di Penelope, suddividendo il secondo lotto in due stralci funzionali. Ma ciò comporterà l'azzeramento di tutto l'iter autorizzativo a cominciare proprio dalla Via (valutazione di impatto ambientale) come sostiene l'ingegnere Pescatore che fu tra i progettisti nel 1990.
Lo spreco
«Il progetto redatto negli anni Novanta - afferma l'ingegnere - comprendeva un unico lotto, un lungo rettilineo con la costruzione di due gallerie. Ci è stato risposto che per motivi finanziari ciò era impossibile ma lo studio di fattibilità dell'Anas prevede ora due attraversamenti del fiume Tronto e altri 500 metri in più. Sarebbe uno scempio ambientale e bisognerebbe ricominciare tutto daccapo con le autorizzazioni. Oggi, con tutti questi soldi in arrivo, non credo sia un problema finanziare un unico lotto. Mi auguro che la questione venga presa in mano da Ancona perchè se dovesse decidere Roma trascorreranno altri 50 anni». E poi fino a quando rimarranno disponibili i finanziamenti per la realizzazione dei due stralci del secondo lotto del nuovo tracciato marchigiano della Salaria tra Trisungo di Arquata del Tronto e Acquasanta Terme? Purtroppo i precedenti non sono incoraggianti. Già nel 2000 i finanziamenti intercettati dai senatori Ferrante e poi Ciccanti per la Salaria furono sfruttati dai reatini che avevano in mano progettazioni più avanzate. Ora la Regione si è attivata affinchè l'intervento sia inserito nel nuovo contratto di programma 2021/2025. Speriamo che la storia non si ripeta. Stavolta come farsa.
Mario Paci
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA