Roma-Pescara avanza Orte-Falconara invece è ancora ai protocolli

3 Minuti di Lettura
Venerdì 9 Ottobre 2020, 05:05
L'INCOMPIUTA
ANCONA Siamo indietro, tanto per cambiare. Almeno di sei mesi, se tutto andrà come deve andare per il raddoppio della Orte-Falconara, da ieri ufficialmente Cenerentola delle ferrovie. Perché il progetto che dovrebbe collegare in maniera più strutturata le Marche alla Capitale è stato superato in corsa dalla velocizzazione della tratta Roma-Pescara: nelle scorse ore è stato infatti presentato lo studio di pre-fattibilità al ministero delle Infrastrutture. Il valore dell'opera di potenziamento è di 6,5 miliardi di euro, più 200 milioni per i treni merci, e il tempo previsto per i lavori è tra i sette anni e mezzo e i dodici.
Le differenze
Il sorpasso è eclatante, anche se il protocollo d'intesa è stato firmato solo a metà settembre dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, dai governatori di Marche e Umbria, dall'amministratore delegato e direttore generale di Rete ferroviaria italiana (Gruppo Fs Italiane) Maurizio Gentile. Per la Roma-Pescara, invece, esiste da oltre sei mesi: la distanza esatta che ci fa restare indietro, ancora aggrappati a una speranza, anche se rafforzata dagli impegni istituzionali. Siamo indietro, ma non solo. Per il raddoppio della ferrovia che unisce le Marche a Roma la figura di un commissario che acceleri l'iter fino alla sua realizzazione, al momento si traduce nell'impegno del ministro Paola De Micheli. Che proprio ieri ha sottolineato di essere pronta ad incontrare il premier per chiudere la partita. Perché nel decreto Semplificazioni la tratta in questione è inserita fra le 130 opere strategiche per l'Italia, mentre la Roma-Pescara è nell'elenco ristretto delle infrastrutture da commissariare. Un due a zero, al momento, che relega ancora una volta questa regione al ruolo di osservatore.
Il patto fra regioni
Sempre meno di un mese fa, all'atto della firma del famoso protocollo, è stato istituito il gruppo di lavoro congiunto che dovrà individuare gli interventi, infrastrutturali e tecnologici, per migliorare il collegamento ferroviario tra la dorsale tirrenica (Firenze-Orte-Roma) e la direttrice adriatica. Il teamè formato dagli ingegneri Tamara Bazzichelli (dirigente della Struttura tecnica di missione per l'indirizzo strategico, lo sviluppo delle infrastrutture e l'alta sorveglianza del ministero Infrastrutture e Trasporti) e Christian Colaneri (direttore commerciale di Rfi); Lorenzo Catraro (per la Regione Marche, consulente dell'ex presidente Ceriscioli per le Infrastrutture ferroviarie) ed Enrico Melasecche (assessore Infrastrutture e Trasporti, per la Regione Umbria).
Lo stato di attuazione
In sostanza i componenti condivideranno lo stato di attuazione delle opere finanziate e in corso di realizzazione, sviluppando studi di pre-fattibilità sui restanti lotti di raddoppio della Orte-Falconara (Spoleto- Terni, Pm228-Albacina; Albacina-Castelplanio e Foligno-Fabriano), tenendo conto del sistema urbano e territoriale per favorire soluzioni condivise con le realtà locali e migliorare l'integrazione con i servizi di trasporto pubblico locale. Quello stesso studio di pre-fattibilità che per la Roma-Pescara invece è bello e pronto.
Il traguardo lontano
Gli esperti sottolineano che per arrivare a questo primo traguardo ci vorranno sei mesi, ma che nel frattempo le Marche potranno contare su una serie di progetti - datati e da rivedere - che compongono lo schema del raddoppio agognato, compreso il piano per la realizzazione della galleria Spoleto-Terni. Indietro ma con i tracciati in tasca, seppur da correggere ed adattare ai tempi che corrono. Nel piano di raddoppio, a oggi, sono già attivi i tratti Orte-Terni, Campello-Foligno, Fabriano-Posto di Movimento (Pm) 228, Castelplanio-Falconara, mentre sono in corso i lavori per il tratto Spoleto-Campello. Sul fronte della politica, qualcosa da settembre è cambiato. Le Marche dopo le Regionali sono passate in 48 ore da un governo di centrosinistra ad uno di centrodestra, esattamente come la vicina di confine che paga anche l'arretratezza dello stesso tracciato: e chissà che adesso, superato anche questo ostacolo, per la Falconara-Orte non si possa sperare in un'accelerata improvvisa. Attendendo i commissari annunciati dal premier: «Questione di ore», ha detto Conte. Era il 26 settembre.
Maria Teresa Bianciardi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA