Quel progetto nella nebbia per la strada di 18 chilometri che chiuderà Quadrilatero

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Domenica 13 Settembre 2020, 05:05
LA SCOMMESSA
La progettazione esecutiva è in corso. Il contraente generale, Astaldi, è al lavoro, ormai da molti mesi, per mettere la parola fine alla fase teorica del terzo e quarto stralcio della Pedemontana delle Marche riguardante i lotti Castelraimondo nord-Castelraimondo sud (4 km) e Castelraimondo sud-innesto SS 77 a Muccia (14,8 km). Una strada attesa da tempo che andrebbe a completare il famoso Quadrilatero, la figura geometrica che dà il nome al progetto, di 20 anni fa, che ha messo mano alla viabilità dell'entroterra con l'obiettivo di ammodernarla, prima che sia troppo tardi.
Il preliminare del 2004
Sulla Fabriano-Muccia lunga in tutto 36 km (spesa complessiva 339 milioni di euro) di cui nei prossimi mesi termineranno, finalmente, i lavori sul primo lotto, Fabriano-Matelica (avanzamento attuale: 66%) e vanno avanti sul secondo, Matelica-Castelraimondo, (avanzamento al 31 agosto 2020: 9%), si procede lentamente visto che il progetto definitivo è di 12 anni fa (progetto preliminare Pedemontana approvato dal Cipe 16 anni fa, nel 2004). La terza e ultima fase in cui viene suddiviso un progetto e la sua stesura non è ancora completa e si attende dall'anno scorso.
L'ingegnerizzazione degli interventi
Deve contenere l'ingegnerizzazione di tutti gli interventi previsti nelle precedenti fasi di progettazione in ogni particolare. Un progetto tecnico, dettagliato. Quanto ci vorrà? E' difficile pronosticare una tempistica, ma l'obiettivo è quello di riuscire ad affidare i lavori entro quest'anno, al massimo inizio 2021. Poi per l'avvio del cantiere e la successiva inaugurazione degli ultimi due lotti, bisognerà aspettare molti anni, sperando che non arrivino intoppi vari. Benvenuti nel mondo del terzo e quarto stralcio funzionale Castelraimondo Nord-Camerino-Muccia. Le opere principali consistono nella realizzazione di tre gallerie naturali per una lunghezza complessiva 1,7 km e sette viadotti per 1,1 km. Il progetto definitivo è stato approvato dal Cipe con Delibera numero 43 del 25 ottobre 2018. L'importo totale dell'investimento è di circa 159 milioni (50,2 più 109,3) e trova copertura finanziaria sull'aggiornamento del contratto di programma sulla Legge di Bilancio 205/2017 (Bilancio 2018).
Che cosa manca alla delibera
In questa delibera sono rimasti fuori i tratti terminali del quarto stralcio, il by pass di Muccia e il collegamento dalla zona industriale di Camerino Est alla strada provinciale Varanese, prevedendo per questi ultimi, però, una nuova procedura di approvazione Cipe. Nel dettaglio il terzo stralcio funzionale inizia subito a valle dello svincolo di Castelraimondo nord e si sviluppa per una lunghezza di 3,94 km. Il tracciato non presenta variazioni sostanziali rispetto al progetto definitivo del 2008. Il quarto stralcio funzionale inizia dallo svincolo di Camerino nord e prosegue, in conformità al tracciato originario passando dallo svincolo di Camerino nord fino allo svincolo di Camerino sud, per circa 8,5 km. Dallo svincolo di Camerino sud il tracciato del quarto stralcio prosegue verso Muccia con un intervento di adeguamento della Provinciale 256 Muccese con risanamento della pavimentazione, per una lunghezza di 4,2 km e con la realizzazione del bypass a Muccia per 1 km.
Il progetto del quarto stralcio
Il progetto prevede, sempre nell'ambito del quarto stralcio funzionale, una strada di connessione tra lo svincolo di Camerino sud e la Sp 132 Varanese, adeguata dalla Provincia di Macerata mediante due intersezioni a rotatoria (rotatorie allaccio Varanese) e un tratto di connessione di circa 750 m. Il Comitato Interministeriale per la programmazione economica, nella delibera del 25 ottobre 2018, ha evidenziato che «per entrambi gli stralci funzionali sono state eseguite alcune ottimizzazioni che hanno interessato principalmente l'altimetria delle livellette; le variazioni hanno contribuito a ridurre gli scavi e migliorare le condizioni di stabilità delle scarpate nei tratti in trincea, oltre che fornire i benefici di una riduzione dei volumi di materie in esubero e quindi a produrre ulteriori vantaggi in termini ambientali, per un miglior riutilizzo delle terre e rocce provenienti dagli scavi, comportando, di contro, un maggiore impatto paesaggistico dell'opera». Adesso si attende l'affidamento vero e proprio e la possibilità di poter percorrere la Pedemontana quanto prima per dare ossigeno a tutto l'entroterra.
Marco Antonini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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